Venezia, Pistol (Sicet): «Prevenire abusi e speculazioni sugli alloggi»
Il territorio della Città Metropolitana di Venezia da tempo soffre di una difficoltà a attrarre lavoratori sia nel settore privato che in quello pubblico come insegnanti, lavoratori pubblici, medici, infermieri, forze dell’ordine, vigili del fuoco, edilizia e altri. La nostra area, se risulta attrattiva dal punto di vista delle opportunità d’impiego, non lo è per quanto riguarda l’accoglienza e l’abitazione. Molto spesso, questo avviene a causa dell’alto costo degli affitti a libero mercato e per la difficoltà da parte di agenzie e privati ad affittare a persone che non hanno alcuni prerequisiti che ormai il mercato richiede quali caparre sostanziose, contratti a tempo indeterminato, continuità lavorativa, valore dei redditi degli anni precedenti, fideiussioni e garanzie di terzi.
I prezzi di mercato libero, al netto delle aree turistiche costiere, hanno registrato incrementi considerevoli nel corso degli ultimi tre anni. Nel comune di Venezia, i prezzi di vendita da gennaio 2022 a maggio 2024 sono cresciuti dell’11 per cento arrivando a toccare i 3194 euro a metro quadrato. I prezzi degli affitti dal mese di gennaio 2021 al mese di maggio 2024 sono cresciuti del 32 per cento passando da 11,7 a 15,43 euro a metro quadrato. I comuni della cintura urbana rimangono al di sotto dei valori del capoluogo, attestandosi tra i 7,46 e i 12,24 a metro quadrato euro. Il dialogo costante e continuo che il Sicet di Venezia intrattiene con le categorie economiche e sociali, dimostra come da tutto il territorio metropolitano ci pervengano segnalazioni di crescente interesse di locazioni abitative per i propri dipendenti da parte di aziende che operano nei settori artigiani e industriali della cantieristica, dell’aeroporto, della sicurezza, della sanità, del turismo e del commercio. Da una parte le aziende si dimostrano disponibili ad affittare direttamente gli alloggi diventando loro stesse garanti per i loro dipendenti; dall’altra, registriamo potenziali disponibilità da parte dei proprietari ad affittare alle aziende in quanto offrono maggiori garanzie. L’utilizzo del sistema delle foresterie che pur esiste, porta con sé alcune forti limitazioni; innanzitutto, prevede la coabitazione di più lavoratori nello stesso immobile impedendo la possibilità di mettere radici nel territorio con la propria famiglia e rischia di essere in alcuni casi strumento di ricatto nei confronti dei lavoratori.
Da sempre come Sicet riteniamo, invece, che le locazioni ad uso lavorativo debbano rientrare nell’alveo della legge 431 che regolamenta in maniera più chiara i reciproci diritti e doveri. L’orientamento della giurisprudenza sembra mostrare un’apertura nel riconoscimento di agevolazioni fiscali per i proprietari che applicano tale norma. «Per questo motivo – spiega la segretaria regionale del Sindacato degli inquilini casa e territorio (Sicet) con delega a Venezia, Victoria Pistol – come Sicet di Venezia abbiamo avanzato una formale richiesta di consulenza giuridica all’Agenzia delle Entrate del Veneto affinché quanto sostenuto dalla giurisprudenza possa essere applicato nel territorio». Resta sullo sfondo una potenziale disparità sociale che non possiamo accettare, in quanto al proprietario che affitta vengono riconosciute agevolazioni fiscali, la società che prende in affitto può avere un canone meno oneroso e utilizzare l’alloggio come benefit aziendale ma l’inquilino/lavoratore con questa forma di contratto resta privo di tutele. Attorno a questo tema serve attenzione da parte di tutto il territorio a partire da autorità locali, aziende, e associazioni di categoria.
«Anche per questi motivi – prosegue Pistol –, il Sicet di Venezia per garantire e tutelare i lavoratori/inquilini ospitati negli alloggi ritiene necessario che tutti questi soggetti dovrebbero intervenire per favorire questa forma di locazione aggiornando i propri regolamenti e accordi territoriali per prevenire abusi e speculazioni sull’utilizzo degli alloggi e consentire di poter esercitare alcuni diritti fondamentali ai lavoratori/inquilini. Serve garantire a questi ultimi la possibilità di chiedere la residenza con tutti diritti ad essa collegati come il medico o il pediatra di famiglia, la possibilità di aprire conto corrente, trasporti agevolati, ricongiungimenti familiari, detrazioni fiscali, bonus, la possibilità di utilizzare le detrazioni previste dalla legge per i canoni di locazione e quant’altro». Questi interventi sono assolutamente necessari per sostenere gli importanti investimenti economici necessari allo sviluppo territoriale che però non possono prescindere dall’identificare soluzioni che consentano la stabilità dell’occupazione in un contesto di accoglienza sociale degno di questo nome.
Alessandro Ragazzo
Ufficio Stampa Cisl Venezia