Palermo, incontro con la delegazione HOUS del Parlamento europeo
Si è tenuto oggi a Palermo nella Sala Piersanti Mattarella del Palazzo dei Normanni l’incontro fra una delegazione della Commissione Speciale Hous del Parlamento Europeo e rappresentanze delle forze economiche, politiche e sociali del territorio.
Si tratta di una iniziativa particolare della Commissione Europea, che per affrontare la questione delle politiche abitative ha scelto, per l’Italia, due realtà distanti geograficamente e non solo: Milano e Palermo. E proprio per le differenze che caratterizzano le due metropoli, diverso è il tipo di approccio che occorre dare alla gestione delle questioni abitative. Da questo ha preso spunto, nel suo intervento, il Segretario Generale del SICET Sicilia, Fabio Salici che ha partecipato all’incontro in rappresentanza del SICET Nazionale.
“Le realtà che viviamo in Sicilia sono quelle di città che sotto diversi aspetti e quindi anche per ciò che riguarda le dinamiche abitative, vivono ormai una condizione permanente di criticità, tanto da trasformarsi in emergenza. Una emergenza non più riconosciuta, alla quale ci si è assuefatti, la povertà. Una condizione che non riguarda più i senza lavoro o gli immigrati clandestini o i poveri “tradizionali”, ma interessa tutti gli ambienti e gli ambiti della società. Una emergenza a cui non si riesce a dare soluzione e che per le politiche abitative non vede all’orizzonte iniziative rivolte verso l’agevolazione all’accesso al mercato delle locazioni, bensì scelte orientate a una redistribuzione verso l’alto delle risorse impegnate, con un aumento strutturale del valore degli immobili, rafforzando l’iniquità della distribuzione.
Emblematica la situazione di Palermo, con una pressocché totale assenza di iniziative a fronte di una crescente domanda di soluzioni abitative di ERP.
Pur in presenza di un patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato significativo, non se ne ha un censimento neppure accennato e, soprattutto, non si ha una strategia e non si hanno strumenti di conoscenza e gestione del bisogno: l’ultimo bando per la richiesta di alloggi di edilizia economica e/o popolare è del 2003 e la graduatoria stilata nel 2004 (l’ultima) era composta da 9.864 richiedenti.
Situazioni che incidono sulla vita della gente, criticità che caratterizzano in particolare le nostre periferie e che per Palermo appartengono a decine di migliaia di nuclei familiari a Brancaccio, al CEP, a Borgo Nuovo, allo ZEN…
Opinione del SICET è che - anche in Sicilia e a Palermo - si debba intervenire riconoscendo la casa come intervento primario per contrastare la povertà estrema all’interno di una nuova strategia di approccio alla gestione del territorio così da affrontare la povertà abitativa in maniera efficace.
Necessario, per questo, è far funzionare l’Osservatorio Regionale sulla condizione abitativa e riconoscerne il ruolo nell’ambito dell’indirizzo delle scelte in tema di politiche sociali.Appare poi fondamentale, per la nostra realtà sociale, distinguere le dimensioni dell’esigenza per tipologia di intervento fra ERP ed ERS, riconoscendo in particolare la giusta dimensione di impatto dell’Edilizia Sociale, al momento ancora marginale, rispetto all’enorme bisogno di Edilizia Residenziale Pubblica.
Per farlo il SICET ritiene indispensabile un cambio di paradigma: cessare la successione di interventi puntuali e più o meno occasionali su porzioni limitate di territorio e sviluppare una strategia di interventi strutturali e strutturati. Un esempio in tal senso è l’idea progettuale di riqualificazione delle Insulae dello ZEN2 già presentata alla città di Palermo. Si tratta di un progetto ambizioso, “provocatorio” e replicabile in qualsiasi altra realtà similare, che “poggia su 3 gambe”:
1. il recupero edilizio delle palazzine, con l’abbattimento delle barriere architettoniche e il risanamento strutturale delle parti ammalorate
2. la riqualificazione energetica delle insulae (con sistemi di autonomia energetica e di coibentazione delle unità immobiliari)
3. il coinvolgimento degli abitanti del quartiere, con la creazione di cooperative di residenti da formare e impiegare per la realizzazione e la manutenzione delle opere realizzate e degli spazi urbani del quartiere.
In un contesto che necessita anzitutto “del bene lavoro”, riteniamo che questa esigenza vada coniugata a quella della creazione di fonti di energia pulita, attraverso l’installazione di sistemi che consentirebbe un retrofit energetico delle abitazioni del quartiere ed il contrasto ad una crescente povertà energetica, favorendo il rientro di questa stessa spesa nell’economia legale. Lo scopo del progetto proposto, quindi, oltre all’innalzamento della qualità del tessuto abitativo, è la valorizzazione del capitale umano presente tra i giovani del territorio e si configura concretamente come risposta alle emergenze sociali esistenti, al fine di restituire dignità a un quartiere e fare “risanamento” vero di un pezzo di città sino ad oggi esclusa. Per fare dello ZEN di Palermo, non una realtà “speciale”, ma un quartiere normale. Per dare alle città siciliane una prospettiva di sviluppo “vero”.