Lombardia, mercoledì 12 giugno presidio dei sindacati confederali e delle associazioni inquilini a Milano
Cgil, Cisl e Uil della Lombardia, insieme alle associazioni regionali degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini, hanno organizzato per mercoledì 12 giugno, a partire dalle 16:00, un presidio sindacale davanti al Palazzo Lombardia (nucleo N4) a Milano per denunciare l'assenza di risposte al disagio e all'emergenza abitativa. «Mentre in Lombardia aumenta il disagio abitativo – denunciano i sindacati in un articolato volantino – Regione e Comuni diminuiscono l'offerta di alloggi popolari a canone sociale». I sindacati confederali e le associazioni degli inquilini chiedono «nell’immediato la costituzione di un tavolo permanente di confronto e un osservatorio sulle politiche abitative e l’abbandono dei piani di vendita e di ogni altro tipo di valorizzazione di quote di patrimonio residenziale pubblico, destinando obbligatoriamente tutti gli alloggi disponibili all’offerta dei bandi SAP e alla gestione dell’emergenza abitativa, sulla base di graduatorie».
Tra le rivendicazioni sindacali anche «un programma biennale di recupero dei circa 20.000 alloggi pubblici attualmente sfitti, di ALER e Comuni, da destinare esclusivamente all’offerta SAP a canone sociale e l’abolizione del limite massimo di assegnazioni (20%) previsto per i nuclei indigenti». Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini sollecitano anche la costituzione di un fondo regionale per i servizi abitativi pubblici a cui concorre un finanziamento strutturale pari almeno all’1% del bilancio regionale, nonché ogni altra risorsa statale o dell’UE finalizzata alla riduzione del disagio abitativo; una riforma delle ALER che risponda a criteri di efficienza e buona amministrazione, avvicini la gestione del patrimonio pubblico ai bisogni dei quartieri popolari, garantisca la vivibilità degli alloggi con interventi manutentivi tempestivi; un piano regionale per il diritto allo studio che incrementi l’offerta alloggiativa per gli studenti fuori sede con finanziamenti specifici e senza sottrarre risorse all’edilizia residenziale pubblica.
Per le altre rivendicazioni si rimanda al volantino allegato.