Sicet: sbagliato non sfruttare il Fondo di Sviluppo e Coesione per progetti di edilizia sociale
L’ultima delibera del comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile ha destinato alle Regioni oltre 30 miliardi di euro, pari al 60 per cento delle risorse residue del Fondo di Sviluppo e Coesione per la programmazione 2021-2027. Tuttavia, evidenzia il segretario generale del Sicet Cisl Fabrizio Esposito finora sono poche le Regioni che nei rispettivi piani di sviluppo e coesione «hanno previsto un significativo utilizzo dei fondi per progetti di rigenerazione urbana che prevedano anche un incremento della dotazione complessiva di alloggi sociali. Un dato già evidente in relazione alla programmazione dei fondi precedenti che risulta poi confermato dagli accordi recentemente conclusi dallo Stato per la programmazione attuale con Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio e Marche». Eppure, proprio la riqualificazione urbana è tra le possibili voci di investimento dei piani di sviluppo e coesione, con l’obiettivo di aumentare la dotazione di edifici residenziali per le fasce deboli e ad alta fragilità (ERP, housing sociale, housing first, ecc.) e far fronte al fabbisogno di adeguamento energetico e ammodernamento del patrimonio residenziale pubblico. Infine, nell’area tematica “sociale e salute” sono previsti ulteriori interventi per favorire lo sviluppo di soluzioni abitative innovative per anziani non autosufficienti, persone con disagio psichico e altre categorie fragili.