Affitti, arriva il contributo per gli studenti universitari fuori sede, ma è di soli 279 euro
È in arrivo una boccata di ossigeno, anche se di modesta entità, per gli studenti universitari fuori sede. Il ministero dell’Università e della Ricerca, infatti, ha proceduto nei giorni scorsi a ripartire tra sessanta università statali le risorse del fondo per l'erogazione di contributi per l’affitto agli studenti universitari fuori sede che presentano un ISEE non superiore a 20.000 euro e che non usufruiscono di altri contributi pubblici per l’alloggio. Questo fondo, istituito con la legge finanziaria per il 2021, è stato successivamente rifinanziato con una dotazione di 4 milioni di euro per il 2023 e 6 milioni di euro per il 2024 dalla legge finanziaria per il 2023. Tuttavia, ai circa 14.300 studenti aventi diritto andrà un contributo pro capite di soli 279,21 euro, una cifra a diro poco irrisoria rispetto al fabbisogno e ai costi sostenuti dalle famiglie.
Il decreto in questione provvede al riparto dei 4 milioni stanziati per il 2023 unicamente sulla base dei dati attestati dagli atenei, «con la conseguenza – fa notare il segretario generale del Sicet Cisl Fabrizio Esposito – che le risorse assegnate a ciascun ateneo appaiono sproporzionate rispetto al fabbisogno reale. Ad esempio, le due Università di Napoli riceveranno complessivamente meno di un decimo delle risorse assegnate alla sola Università della Calabria» che, con 576.574 euro guida la classifica, seguita a poca distanza dal Politecnico di Torino (447.578 euro).
Anche l’entità del contributo rappresenta per il Sicet un punto debole della misura, anche in ragione del fatto che le risorse stanziate per il 2023 sono meno di un terzo di quelle previste quando fu varato il fondo. «E tuttavia – osserva Esposito – questo non toglie che mentre per gli studenti universitari fuori sede è stato rifinanziato e viene erogato un contributo per l’affitto, altrettanto non è stato fatto dal Mit per le altre locazioni a uso abitativo primario. Evidentemente nel Governo esistono differenti valutazioni circa l’utilità dei sussidi per contenere il caro affitti. È difficile sostenere che gli studenti universitari fanno fatica a sostenere i canoni più delle famiglie in locazione per uso residenziale. Pare quindi più probabile che ci sia da parte del ministro Salvini una vera e propria pregiudiziale rispetto all’erogazione di sussidi in favore degli inquilini che stanno sul mercato privato. Pregiudiziale che non tollera eccezioni nonostante sia del tutto evidente la necessità di contenere l’emergenza abitativa anche mediante misure di impatto immediato».