Sfratti, allarme dei sindacati inquilini: "Dal 1° luglio caos sfratti e procedure immobiliari"
Nuova presa di posizione dei sindacati inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini sullo sblocco degli sfratti. Alla imminente scadenza del blocco, dal 1° luglio, oggi si aggiunge la sentenza della Corte Costituzionale 128/2021 che - spiegano i sindacati in una nota - "interviene su un nervo già scoperto e che rende ancora più attuali le nostre proposte dei mesi scorsi nonché più incerta e gravosa la situazione di chi subisce lo sfratto per mancato pagamento di rate del mutuo. Insomma i nodi irrisolti e trascurati vengono al pettine e la pandemia con le varianti e con la campagna vaccinale nel pieno dello sforzo collettivo rischia di caratterizzarsi per la riapertura di migliaia di esecuzioni nelle nostre città".
Per Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini "le misure adottate fino ad oggi sono state deludenti e largamente inefficaci ed il passaggio da casa a casa diverrà un beffardo miraggio per migliaia di nuovi senza tetto. Anche il DL 73/2021 (c.d. Sostegni bis ), attualmente all’esame della Camera dei Deputati per la conversione in legge, non affronta questi aspetti cruciali della crisi sociale, economica e sanitaria in atto".
Le quattro sigle sindacali ricordano che giovedì 24 giugno, dalle ore 15, è programmato un presidio a Piazza Montecitorio "per riaffermare, per l’ennesima volta in questi drammatici mesi, le proposte che non siano palliativi ma soluzioni serie e concrete al disagio abitativo:
- concrete garanzie del passaggio da casa a casa e adeguati contributi di sostegno economico;
- stanziamento di ulteriori risorse al fondo di sostegno all’affitto e al fondo per la morosità incolpevole;
- incentivi alla rinegoziazione dei canoni;
- ristori ai proprietari che subiscono il ritardo nei canoni;
- misure di graduazione delle esecuzioni degli sfratti, attraverso uno stanziamento adeguato e diretto ai Comuni, anche utilizzando a tal fine le risorse dei fondi di
- sostegno all’affitto, per la morosità incolpevole ancora non ripartiti per il 2021 ed in parte anche per il 2020 oltre a quelli autonomi delle Regioni e dei Comuni;
- una ricognizione di alloggi pubblici immediatamente disponibili;
- accelerare le procedure lente e obbligate a criteri farraginosi e inattuali per erogare contributi agli aventi diritto;
- avviare concretamente cabine di regia a livello delle Prefetture e dei Comuni per produrre protocolli efficaci con le forze sociali rappresentative di inquilinato e proprietà finalizzati a fornire soluzioni di accompagnamento sociale".