Manovra economica, Esposito (Sicet Cisl): «Azzerate per il terzo anno consecutivo le risorse per il sostegno delle famiglie in affitto, si rischia una nuova emergenza sfratti»
È un giudizio in chiaroscuro quello del Sicet Cisl sulla manovra di bilancio del Governo. Accanto ad aspetti sicuramente positivi, come il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, permangono ombre su una manovra che «affossa definitivamente le politiche abitative con il taglio ai fondi per l’affitto, concentra le poche risorse pubbliche a disposizione per l’ennesimo piano di housing sociale e soprattutto non interviene in alcun modo per mitigare i prezzi del mercato immobiliare e rendere maggiormente sostenibile il costo della casa per tante famiglie che proprio non possono farcela se vengono lasciate sole», ha detto il segretario generale del Sicet Fabrizio Esposito aprendo i lavori del comitato esecutivo che si è tenuto oggi. Esposito ha evidenziato che «il taglio dei fondi per l’affitto per il terzo anno di fila rischia di determinare una nuova emergenza sfratti», aggiungendo che «i fondi stanziati per il Piano Casa andrebbero indirizzati prioritariamente per il recupero dei circa 100.000 alloggi di edilizia residenziali pubblica sfitti e non riassegnati per carenza di manutenzioni».
Il segretario del Sicet ha anche sollecitato una più incisiva lotta all’evasione fiscale nel settore immobiliare con «alcune misure come il ripristino dell’obbligo della tracciabilità dei pagamenti degli affitti e altre norme che dovrebbero facilitare o comunque favorire la regolarizzazione contrattuale, compreso l’incremento delle detrazioni fiscali per gli inquilini che andrebbero riportate in linea con quelle per i mutui per la prima casa per favorire l’emersione». Secondo Esposito «anche l’abolizione o quanto meno l’innalzamento della flat tax sulle locazioni libere e quelle turistiche costituisce una fondamentale misura per ristabilire l’equità fiscale».
Perplessità anche sul Piano Casa Italia che secondo il segretario del Sicet insiste nella direzione sbagliata del social housing. E sulla mancata convocazione dei sindacati degli inquilini, confronto che secondo il ministro Salvini si dovrebbe tenere solo dopo aver definito il piano finanziario, Esposito si è detto sorpreso: «Colpisce che il confronto con i sindacati viene considerato solo come eventuale, ma colpisce ancora di più che viene apertamente sostenuto e dichiarato che il confronto politico-sindacale dipenderà dal piano finanziario. Evidentemente serve prima di tutto di verificare la disponibilità dei privati a cofinanziare il piano e pertanto l’investimento in direzione dell’housing sarà direttamente proporzionale a questa disponibilità dei privati mentre sulle risorse pubbliche che resteranno inutilizzate si potrà eventualmente verificare il da farsi con i sindacati inquilini».