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Coronavirus, Cisl e Sicet: "Stop esecuzione sfratti nelle zone a rischio contagio"

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L'emergenza Coronavirus finisce per aggravare anche problemi atavici come quello degli sfratti. In Lombardia e Veneto, le regioni più colpite, in base agli ultimi dati diffusi dal ministero dell'Interno, pendono oltre 40 mila richieste di esecuzione. Per questo il segretario nazionale della Cisl, Giulio Romani, e il segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, con una nota indirizzata al presidente del Consiglio e ai ministri della Salute, dell'Interno, della Giustizia e delle Infrastrutture, sollecitano la sospensione temporanea delle esecuzioni immobiliari relative alle abitazioni occupate dai residenti nelle zone a rischio Coronavirus. "L’esecuzione degli sfratti o il rilascio delle prime case di abitazione pignorate per insolvenza del proprietario - spiegano nella nota Romani e Falotico - potrebbe riguardare anche persone che sono già positive al contagio o comunque renderebbe tali soggetti particolarmente esposti a contrarre il virus".

"A questi motivi di carattere sanitario per evitare il più possibile un’ulteriore diffusione dell’epidemia - continuano - si sovrappone poi l’opportunità di facilitare il compito dei servizi sociali comunali e, più in generale, delle strutture di assistenza, pubbliche e private, che ordinariamente intervengono per la tutela del nucleo familiare sfrattato, soprattutto in presenza di minori, anziani o condizioni di fragilità sociale ed economica. È chiaro infatti che l’emergenza sanitaria in corso ostacola anche l’ordinario svolgimento delle funzioni di assistenza sociale. Infine, va anche considerato che la sospensione temporanea degli sfratti nelle zone a rischio consentirebbe l’impiego della forza pubblica solitamente utilizzata nelle esecuzioni per un migliore controllo dell’emergenza sanitaria in corso", concludono Romani e Falotico.

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