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Casa, Sicet Cisl: dialogo aperto con le forze politiche sulla questione abitativa

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In Italia ci sono circa 100 mila alloggi popolari vuoti che aspettano di essere ripristinati e riassegnati, ovvero l’11 per cento di un patrimonio complessivo di quasi 875.000 alloggi. Il dato eclatante è emerso questa mattina dalla relazione del segretario generale del Sicet Cisl Fabrizio Esposito in apertura del consiglio generale della sigla sindacale. Esposito ha pure rimarcato l’insufficienza dei 100 milioni annunciati dal ministro Salvini per il piano casa e ribadito la netta contrarietà del Sicet ai piani di dismissioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica o la loro trasformazione in progetti di housing. Pericolo che, secondo il sindacato inquilini della Cisl, riguarda anche i vari progetti di rigenerazione urbana. Non a caso, lo stesso disegno di legge Gasparri sulla rigenerazione urbana prevede in modo specifico la trasformazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in housing previa ristrutturazione. Senza una norma di salvaguardia, infatti, il rischio è quello di una ulteriore riduzione dell’offerta di alloggi popolari a fronte di una crescita del fabbisogno abitativo. 
 
Questioni che il Sicet ha portato di recente al tavolo della Conferenza delle Regioni ottenendo riscontri positivi: «Abbiamo prima di tutto sottolineato la nostra convergenza con alcune proposte già formulate dalla Conferenza al tavolo per il piano casa del ministro Salvini. E poiché queste proposte riguardavano principalmente il tema dell’edilizia pubblica, oltre che il rifinanziamento dei fondi per l’affitto, abbiamo poi insistito sulla necessità di regolamentare il mercato privato partendo da una revisione della cedolare secca e di sostenere gli inquilini attraverso alcune modifiche normative per il contrasto alle locazioni di fatto e l’estensione della detrazione fiscale già prevista per i mutui per l’acquisto della prima casa», ha detto Esposito. Un primo esito del confronto è stato il voto unanime della Conferenza alla richiesta di invitare le organizzazioni sindacali degli inquilini al tavolo sul piano casa. 
 
Sul piano politico, il Sicet è impegnato a «riaprire una discussione di merito a tutto tondo sulla questione abitativa sondando la disponibilità di altri interlocutori», ha detto Esposito, ricordando i confronti con esponenti delle principali forze politiche in parlamento a partire dal documento di proposte approvato dal comitato esecutivo nazionale del Sicet. Tra le sollecitazioni del sindacato inquilini della Cisl, il rifinanziamento dei fondi per l’affitto, l’uso della leva fiscale per promuovere la diffusione dei contratti concordati, l’urgenza di sostenere la contrattazione con uno specifico osservatorio e la necessità di contrastare le locazioni in nero ripristinando l’obbligo della tracciabilità dei pagamenti e prevedendo la possibilità per l’inquilino di regolarizzare la posizione contrattuale semplicemente in base ai pagamenti effettuati. 

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