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COMUNICATO STAMPA |
Roma, 24 marzo 2011
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del
decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale, è sui blocchi di
partenza, in vigore dal prossimo 7 aprile, la cedolare secca sui redditi da
locazione.
Due aliquote: 21% per le locazioni libere e 19% per quelle concordate, questo in
alternativa all’attuale sistema di tassazione progressiva. “Una norma
all’apparenza semplice” il giudizio di Guido Piran, Segretario Generale del
SICET, il sindacato inquilini della CISL, “ma farraginosa all’applicazione, con
tantissimi lati oscuri, sia per gli inquilini che per i proprietari. Su questo
attendiamo la circolare dell’Agenzia delle Entrate. Quello che invece è certo”
continua Piran “sono gli aumenti degli affitti che deriveranno dal nuovo sistema
fiscale, introdotto, con la forte penalizzazione dei contratti concordati che
contribuivano a calmierare il mercato delle locazioni. Conseguentemente” spiega
il segretario del SICET “con la cedolare secca avremo uno spostamento di
tantissimi contratti a canone contenuto e frutto della contrattazione
territoriale verso quelli liberi con aumenti molto pesanti. La cedolare secca
poi” per Piran “porterà le maggiori riduzioni delle imposte ai proprietari con
redditi elevati che potranno, per l’ultimo scaglione irpef, dimezzare le tasse
sulla locazione. Un risultato assurdo e non condivisibile” per il segretario del
SICET “soprattutto in questa fase di crisi economica dove sarebbe necessario
rilanciare i consumi diminuendo la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e
i pensionati si tagliano le tasse solo ai redditi più alti. Una modifica
tributaria a vantaggio di pochi che costerà però a tutti i contribuenti 1,5
miliardi di euro di gettito”.
Decreto Legislativo 14 marzo 2011, n. 23