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Una famiglia in affitto su cinque è in povertà assoluta. Esposito: «Inquilini dimenticati»

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«C’è un’emergenza povertà di cui nessuno parla: quella che interessa quasi un milione di famiglie povere che vivono in affitto». A lanciare l’allarme è il segretario generale del Sicet Cisl Fabrizio Esposito dopo la diffusione dei dati Istat sulla povertà assoluta in Italia. «Le famiglie italiane che vivono in affitto pagano oltre vent’anni di politiche di privatizzazione e di deregulation del mercato delle locazioni che ha comportato l’impennata dei costi dell’abitare a fronte della perdita di potere di acquisto di salari e pensioni».

I dati parlano chiaro: le famiglie povere che vivono in affitto sono oltre 983 mila e rappresentano il 45 per cento di tutte le famiglie in povertà assoluta. L’incidenza della povertà è del 21,2 per cento per le famiglie che vivono in affitto contro il 4,8 per cento di quelle che vivono in proprietà e l’11,7 per cento di quelle che vivono in usufrutto o comodato. L’incidenza è ancora maggiore nel caso delle famiglie in affitto con minori e di quelle in locazione con almeno uno straniero all’interno del nucleo familiare: nel primo caso la povertà assoluta riguarda oltre il 27 per cento delle famiglie in affitto rispetto al 6,4 per cento di quelle in proprietà che si trovano nella stessa condizione. Le famiglie in povertà assoluta che sono in affitto e con almeno uno straniero nel nucleo familiare sono invece oltre il 34 per cento rispetto al 16 per cento di quelle in proprietà con almeno uno straniero in famiglia.

«Oggi abbiamo urgente bisogno di ricostruire una rete di protezione sociale per rendere i canoni di affitto socialmente sostenibili», spiega Esposito. «Un primo segnale sarebbe il ripristino nella legge di stabilità delle risorse per il sostegno alle locazioni con il rifinanziamento del fondo affitti e del fondo morosità incolpevoli per dare una boccata di ossigeno alle situazioni di maggiore fragilità. Se non si interviene per tamponare la situazione – avverte il segretario del Sicet – è prevedibile nei prossimi mesi un’impennata degli sfratti e un ulteriore allargamento della platea della indigenza sociale, in particolare nelle aree metropolitane e a maggiore tensione abitativa. Allo stesso tempo è necessario mettere in campo azioni concrete sul fronte degli investimenti in edilizia sociale con un grande piano di edilizia residenziale pubblica».

CALENDARIO RISCALDAMENTO 2022/2023

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