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Rapporto Ispra, Falotico: "Serve cambio di paradigma nelle politiche infrastrutturali per ridurre il consumo di suolo"

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“Servono iniziative che preservino il suolo e l’ambiente attraverso la riqualificazione e la rigenerazione urbana”. Questo il commento del segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, al rapporto Ispra-Snpa sul consumo di suolo in Italia presentato nei giorni scorsi alla Camera dei deputati. “La situazione delineata nel rapporto è preoccupante – osserva Falotico – ma né l’opinione pubblica né la classe politica sembrano particolarmente appassionate alla questione. Il rapporto ci dice che nel solo 2017 abbiamo perso qualcosa come 52 kmq di suolo e che il trend è in ripresa sopratutto nelle regioni che hanno agganciato prima la ripresa economica, come il Nord-Est. Oltre a compromettere l’ecosistema e a sottrarre territorio alle attività agricole – prosegue il segretario del Sicet – la perdita costante di suolo significa maggiore esposizione delle popolazioni al rischio idrogeologico e un onere economico per la comunità che lo stesso rapporto stima in due miliardi di euro ogni anno”.

Per Falotico “è il modello di sviluppo basato sulla costruzione di nuove cubature e infrastrutture, spesso dalla dubbia utilità, a non essere più sostenibile. È appena il caso di ricordare che in Italia si stimano 7 milioni di case non abitate, cui vanno aggiunti oltre 20 mila alloggi pubblici che aspettano di essere ristrutturati e rimessi nel circuito dell'edilizia popolare. Il tema allora è mettere in campo politiche che incentivino la riqualificazione del patrimonio esistente, sia immobiliare che infrastrutturale, politiche che avrebbero come effetto a cascata la riduzione della domanda di nuovo suolo e il miglioramento della qualità della vita nella aree urbane oggi disagiate. Per questo ci stiamo attivando presso il ministero delle infrastrutture – conclude il segretario del Sicet Cisl – per un confronto a tutto campo nel quale presenteremo le nostre proposte per imprimere un radicale cambio di paradigma alle politiche infrastrutturali di questo paese”.