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Manovra, Falotico (Sicet Cisl): "Dal governo neanche un euro sull'emergenza casa"

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“Il governo del cambiamento sul tema della casa sta riuscendo nell’impresa di fare peggio dei governi precedenti”. È critico il giudizio sulla manovra economica da parte del segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, che lascia però le porte aperte al dialogo con l’esecutivo gialloverde. “In attesa di capire come i nuovi saldi di bilancio negoziati con la Commissione europea impatteranno sulle misure contenute nella manovra economica – continua Falotico – possiamo dire fin d’ora che non ci sarà alcun impatto sulle politiche per la casa per il semplice motivo che su questo capitolo il governo non ha stanziato nemmeno un euro, scelta singolare – osserva il segretario del Sicet – se consideriamo che il governo era partito dichiarando di aver abolito la povertà”.

“Aver inchiodato la manovra alle due misure simbolo della maggioranza, reddito di cittadinanza e quota 100, rifiutando al contempo ogni confronto con le parti sociali, significa che gli interessi dei due partiti di maggioranza sono più importanti dei problemi reali dei cittadini. La verità è che due terzi della famiglie italiane a basso reddito spende solo per l’affitto più del 25 per cento del proprio reddito, cui vanno aggiunte le spese per le utenze e le tasse, e che per affrontare seriamente la povertà, dunque, occorre prendere di petto il tema del disagio abitativo con misure concrete come il potenziamento del fondo affitti e per la morosità incolpevole che va reso stabile e strutturale, il rilancio degli investimenti in edilizia residenziale pubblica e l’estensione della detrazione fiscale del 19 per cento anche ai contratti di locazione privata”.

“Si tratta di misure assolutamente sostenibili che sarebbero complementari ad una vera lotta alla povertà e al disagio sociale. Noi siamo pronti al confronto – conclude Falotico – ma per discutere bisogna essere in due”.