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Bonus edilizia, Esposito: «Priorità a fasce sociali deboli e riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico»

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Il segretario generale del Sicet Cisl Fabrizio Esposito interviene sul caso bonus edilizi e invita il Governo ad aprire il confronto con tutte le forze economiche sociali per «individuare una soluzione equilibrata, salvaguardando le fasce sociali a basso reddito e gli interventi di riqualificazione energetica delle case popolari». «La riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica – spiega Esposito – è strategica poiché abbina l’obiettivo della riduzione delle emissioni in atmosfera con quello di sostenere i ceti meno abbienti che, come è ovvio, sono particolarmente esposti sul fronte della povertà energetica. Allo stesso tempo rappresenterebbero un importante volano per il settore delle costruzioni in considerazione del prevedibile raffreddamento del mercato privato delle ristrutturazioni».

«In base ad una recente ricerca dell’Enea – prosegue Esposito – le risorse finora destinate al bonus 110% sono state in grandissima parte assorbite dai privati e senza una selezione rigorosa degli interventi in base alle finalità sociali e agli obiettivi di tutela ambientale. Gli investimenti asseverati per il 110%, che alla fine del 2022 ammontavano complessivamente alla mostruosa cifra di 62,5 miliardi, sono destinati per il 38 per cento alle abitazioni unifamiliari e per quasi il 16 per cento agli edifici con massimo quattro unità immobiliari indipendenti. Noi pensiamo ad una ricalibrazione degli incentivi edilizi per incrementare la dotazione destinata alla riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico prevista dal fondo complementare al PNRR, pari a due miliardi di euro, con l’obiettivo di avviare un programma pluriennale di investimenti per svecchiare e al contempo aumentare l’offerta di edilizia residenziale publica», conclude il segretario del Sicet Cisl.