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Roma, 22 dicembre 2008
L’attuale crisi economica presente nel nostro Paese sta creando forti
difficoltà in tutti i settori: da quello produttivo, a quello della
commercializzazione e nei servizi con la perdita di moltissimi posti di lavoro.
Gli effetti evidenti sono rappresentati dalla riduzione dei redditi disponibili
dei cittadini con un fortissimo impoverimento di una larga fascia della
popolazione che si amplia sempre di più, provocando una contrazione dei consumi.
Da questa situazione vengono colpiti con maggior virulenza i lavoratori
dipendenti e i pensionati, con redditi modesti. Tra questi, i soggetti più
deboli, risultano le famiglie in affitto che nel nostro Paese sono quasi 6
milioni. I redditi degli inquilini sono particolarmente bassi: oltre il 66% di
questi sono inferiori a 20 mila euro annui.
Nel settore delle locazioni la divaricazione tra i valori richiesti dal mercato
e la disponibilità economica degli inquilini, oltre alla crisi generale, ha
portato ad una crescita preoccupante dei soggetti che non sono più in grado di
corrispondere il pagamento dei canoni.
Nel caso della morosità, i provvedimenti di sfratto oltre ad essere cresciuti,
hanno oramai raggiunto la quasi totalità di questi provvedimenti giudiziari: il
95%. E il fenomeno, dal settore privato delle locazioni si sta allargando, con
gli aumenti dei canoni regionali, anche al settore degli affitti pubblici.
Sulle difficoltà generali dell’impoverimento del Paese, il Governo ha varato
delle misure anticrisi attraverso il decreto legge 185/2008. Rispetto al settore
abitativo sono presenti esclusivamente degli interventi sul segmento dei mutui.
Pur essendo condivisibile l’obiettivo di intervenire verso quei cittadini che
hanno acquistato l’abitazione con un mutuo e non riescono più a pagarlo, non
riusciamo a comprendere l’esclusione, da questi importanti interventi economici
da parte del Governo, di uno dei segmenti maggiormente in difficoltà oggi:
quello delle famiglie in affitto. Sembrerebbe una vera e propria discriminazione
quella di non considerare necessaria anche la salvaguardia delle condizioni di
vita di milioni di italiani che vivono in locazione.
Anche per questo importante settore, CISL e SICET ritengono necessario che il
Parlamento nella conversione in legge del decreto individui misure di sostegno
economico per gli inquilini e interventi sul piano normativo al fine di ridurre
il costo delle locazioni.
Appare sicuramente utile oltre che economicamente sostenibile, in una fase
congiunturale in cui i valori immobiliari sono in discesa, sospendere ogni
automatismo di crescita degli affitti.
Per approfondire questa richiesta, anche in considerazione del dibattito
parlamentare in atto, siamo a chiedere un incontro per illustrare le nostre
proposte e valutare congiuntamente le formule di possibili misure di interventi
anti crisi anche a favore degli inquilini
Guido Piran
Renzo Bellini
Segretario Generale SICET
Segretario Confederale Cisl