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Roma, 30 luglio 2008
Vendita alloggi ENASARCO
La posizione del Sicet
Martedì 29 Luglio, si è tenuto
un ulteriore incontro tra la Fondazione ENASARCO e le organizzazioni sindacali
degli inquilini, in merito alla piattaforma unitaria inviata alla proprietà due
mesi orsono.
La delegazione dell’ENASARCO, modificando l’atteggiamento dilatorio, che ha
caratterizzato gli otto mesi trascorsi dall’annuncio dell’intenzione di
procedere alla dismissione dell’intero patrimonio abitativo dell’Ente, ha
finalmente risposto alle richieste del sindacato, anche se in modo del tutto
inadeguato e insoddisfacente.
Il contenuto delle risposte si può dividere in due parti distinte:
a) le buone intenzioni che non comportano costi per la proprietà
b) i “limitati” impegni
Tra le buone intenzioni possiamo inserire le modalità, l’assistenza e
l’ampliamento delle possibilità di acquisto come:
- l’allargamento del diritto a intervenire nell’acquisto ai parenti
dell’intestatario del contratto fino al 4° grado di parentela;
- la possibilità in fase di acquisto di scambiare l’appartamento tra inquini
dello stesso complesso immobiliare;
- contrattare con una o più banche condizioni di mutuo inferiori al mercato;
- contrattare con l’ordine dei notai l’applicazione delle tariffe minime per la
redazione degli atti.
Gli impegni “concreti” sono davvero pochi e molto lontani dalle aspettative
espresse dagli inquilini rappresentati dal SICET. Analizziamoli nel dettaglio.
In merito alla richiesta di tutelare i soggetti deboli, che non potranno
comprare l’abitazione in cui vivono la proprietà della quale dovrebbe essere
trasferita a uno o più Fondi Immobiliari costituiti da ENASARCO, la Fondazione
propone le seguenti condizioni:
1) A tutti i nuclei familiari con reddito complessivo lordo all’anno non
superiore a € 30.000, sarà rinnovato il contratto di locazione per la durata di
anni 3 più 2 al canone stabilito dall’ultimo accordo maggiorato del 10%;
2) Ai nuclei familiari il cui titolare del contratto abbia superato i 75 anni
d’età e nelle medesime condizioni reddituali del precedente punto, oltre al
rinnovo del contratto, e al canone del punto 1) sarà concessa la facoltà di
acquistare il solo diritto perenne di abitazione;
3) Le famiglie nel cui nucleo vi siano uno o più componenti con grave invalidità
il limite di reddito per accedere alle tutele del punto 1) è innalzato a €
35.000;
4) Gli inquilini considerati in grave difficoltà socio – economica, comprovato
dall’assistenza pubblica del Comune o (per Roma) dai Municipi, il contratto
rinnovato alle condizioni di cui sopra avrà la durata di 4 anni più 3.
Le osservazioni critiche a tale proposta sono diverse e riguardano: la data
dalla quale saranno applicate le tutele, l’inadeguatezza del reddito di
riferimento che non considera la composizione del nucleo, la durata dei
contratti e l’entità del canone, il limite di età e la limitazione al solo
titolare del contratto. Naturalmente le criticità valgono per tutte le
condizioni di disagio.
Il punto dirimente di tutta la trattativa riguarda il prezzo di vendita agli
inquilini, su questo argomento ENASARCO propone si faccia riferimento alle
tabelle redatte dall’Agenzia del Territorio (ex Ufficio tecnico Erariale) per le
varie zone in cui sono ubicati gli immobili.
Le indicazioni di prezzo dell’agenzia saranno poi rapportate alle diverse
condizioni manutentive, al livello di piano, ecc. degli stabili, delle singole
unità immobiliari e delle pertinenze (box, cantine, posti auto, ecc). L’Agenzia
su richiesta della Fondazione rilascerà il parere sulla congruità dei prezzi
come sopra determinati e le perizie potranno essere utilizzate per l’accensione
del mutuo.
Agli inquilini sarà riconosciuto uno sconto pari al 30% del prezzo accertato
dall’Agenzia del Territorio, una ulteriore riduzione del 10% sarà concesso a
coloro i quali acquisteranno attraverso mandato collettivo, a condizione che
l’opzione sia esercitata da almeno l’80% degli abitanti di un intero complesso
immobiliare.
Infine è stato comunicato il rinnovo dell’appalto di manutenzione ordinaria fino
a Giugno 2011 e la verifica degli stabili con presenza d’amianto la cui
rimozione seguirà un programma in via di definizione.
Nella determinazione del prezzo si terrà in considerazione l’esistenza di
stabili costruiti in diritto di superficie, il riscatto della piena proprietà
potrà essere esercitato successivamente alla vendita sulla base delle norme
vigenti.
Il SICET, pur apprezzando la svolta operativa assunta dalla discussione al
tavolo del confronto, ritiene opportuno esprimere un giudizio di forte
inadeguatezza delle posizioni illustrate dalla fondazione in merito ai
contenuti. In primis in merito alle tutele offerte agli inquilini che non
acquistano.
Nei prossimi due anni andranno in scadenza la gran parte dei contratti d’affitto
in essere e non si capisce che cosa succederà di questi inquilini, soprattutto
se non saranno partite le vendite, la piattaforma sindacale prevede la
possibilità di rinnovo per tutti, ma su questo aspetto non abbiamo ricevuto
risposte.
Le singole proposte di tutela sono molto lontane dalle richieste, sia per i
limiti di reddito non rapportati alla composizione del nucleo familiare, sia per
i limiti d’età, come pure per la durata dei contratti da rinnovare.
La determinazione del prezzo è poco chiara, serve una semplificazione del
meccanismo e la specificazione delle possibili variabili, altrimenti ogni
singolo inquilino sarà costretto ad una stressante opera di stima, complicata
dal punto di vista burocratico e, elemento non secondario, costosa.
Lo strumento d’acquisto collettivo è troppo rigido; intanto prevede solo il
mandato collettivo, non considera l’ipotesi delle cooperative di inquilini,
impone una percentuale di adesione minima dell’80% dell’intero complesso
immobiliare, che non si capisce cosa sia e sembra teso più a limitare l’uso di
uno strumento semplificativo della burocrazia e conveniente sul piano dei costi
che invece andrebbe favorito.
A conclusione dell’analisi ci sentiamo di dichiarare che la Fondazione,
smentendo tutti i discorsi sin qui fatti, sembra ignorare due questioni
fondamentali:
- la difficile situazione economica in cui versano le famiglie italiane, specie
quelle a reddito fisso (lavoratori dipendenti e pensionati);
- la convenienza, anche per la proprietà, di governare una situazione
estremamente complessa attraverso un accordo ragionevole con le rappresentanze
degli inquilini.
Il SICET nel ribadire la forte insoddisfazione nei riguardi della posizione
espressa dall’ENASARCO, molto lontana dai contenuti della piattaforma sindacale
unitaria, ritiene di dover mantenere alta l’attenzione da parte degli inquilini,
e invita a rifuggire sia dai facili ottimismi in merito alla conclusione della
vertenza in tempi brevi, sia da posizioni demagogiche e qualunquiste alimentate
da più parti.
Il prossimo 10 settembre alla ripresa del confronto il SICET sosterrà che
l’eventuale accordo dovrà mantenere una forte corrispondenza con le richieste
formulate dai sindacati degli inquilini.
Sarà premura di tutte le strutture periferiche del SICET (sindacato inquilini
aderente alla CISL) fornire un’informazione completa e tempestiva circa
l’andamento del confronto e sulle iniziative che saranno opportunamente
organizzate nei quartieri e nei caseggiati.