DECRETO 16 marzo 2015
IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
con
IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
e
IL MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
Visto l'art. 4 , comma 1, lettera f), della legge 5 agosto 1978, n. 457;
Visto l'art. 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9. Visto il
decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge
15 luglio 2011, n. 111, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione
finanziaria;
Visto il decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47 convertito, con modificazioni dalla
legge 23 maggio 2014, n. 80, recante «Misure urgenti per l'emergenza abitativa,
per il mercato delle costruzioni e per l'Expo 2015»;
Visto, in particolare, l'art. 4, comma 1 del citato decreto-legge 28 marzo 2014,
n. 47, che dispone che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il
Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per gli affari regionali e
le autonomie approvano con decreto i criteri per la formulazione di un Programma
di recupero e la razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica di proprieta' dei comuni e degli Istituti autonomi per le
case popolari comunque denominati, costituiti anche in forma societaria, e degli
enti di edilizia residenziale pubblica aventi le stesse finalita' degli IACP sia
attraverso il ripristino degli alloggi di risulta sia per il tramite della
manutenzione straordinaria degli alloggi anche ai fini dell'adeguamento
energetico, impiantistico statico e del miglioramento sismico degli immobili;
Visto il comma 2 del medesimo art. 4 che dispone che il Programma di recupero di
cui al comma 1 nonche' gli interventi di cui al successivo art. 10, comma 10,
sono finanziati con le risorse rinvenienti dalle revoche di cui all'art. 32,
commi 2 e 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con
modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e successive modificazioni,
nel limite massimo di 500 milioni di euro che affluiscono ad apposito Fondo
appositamente istituito nello stato di previsione del Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti;
Visto l'art. 2, comma 109, della legge n. 191/2009, che a decorrere dal 1°
gennaio 2010, abroga l'art. 5 della legge n. 386/1989, recante norme per il
coordinamento della finanza della Regione Trentino Alto Adige e delle Province
autonome di Trento e Bolzano con la riforma tributaria, con cio' disponendo che
dette Province autonome non partecipino alla ripartizione dei finanziamenti
statali.
Visto il comma 5 del richiamato art. 4 che per l'attuazione degli interventi
previsti dal comma 4, a decorrere dall'esercizio finanziario 2014 e fino al 31
dicembre 2017 prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti, del «Fondo per gli interventi di
manutenzione e di recupero di alloggi abitativi privi di soggetti assegnatari»,
nel quale confluiscono, nei limiti indicati dal successivo comma 6, le risorse
non utilizzate relative alle seguenti autorizzazioni:
a) dell'art. 36, della legge 5 agosto 1978, n. 457, relativamente all'art. 2,
lettera f) e all'art. 3, lettera q) della medesima legge n. 457 del 1978;
b) dell'art. 3, comma 7-bis, del decreto-legge 7 febbraio 1985, n. 12,
convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 1985, n. 118;
c) dell'art. 22, comma 3, della legge 11 marzo 1988, n. 67.
Visto il comma 6 del predetto art. 4 che dispone che all'onere derivante
dall'attuazione del comma 4, nel limite di euro 5 milioni per l'anno 2014, di
euro 20 milioni per l'anno 2015, di euro 20 milioni per l'anno 2016 e di euro
22,9 milioni per l'anno 2017 si provvede mediante utilizzo delle risorse
previste alle lettere a), b) e c) del comma 5 che sono versate annualmente
all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate sul Fondo di cui al
medesimo comma 5;
Visto il comma 8 del citato art. 4 che dispone che con il decreto
interministeriale di cui al comma 1 sono definiti i criteri di ripartizione
delle risorse di cui al comma 5, pari complessivamente a 67,9 milioni di euro,
tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano che provvedono entro
due mesi all'assegnazione delle risorse ai comuni e agli Istituti autonomi per
le case popolari, comunque denominati, nonche' agli enti di edilizia
residenziale aventi le stesse finalita' degli IACP;
Visto l'art. 11 del citato decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47 che, anche in
relazione all'art. 4, dispone che con i provvedimenti di assegnazione delle
risorse sono stabilite le modalita' di utilizzo delle risorse assegnate, di
monitoraggio dell'avanzamento degli interventi e di applicazione di misure di
revoca e che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti riferisce al
Consiglio dei ministri e alle competenti Commissioni parlamentari in merito
all'attuazione dello stesso decreto;
Considerato che per le finalita' di cui all'art. 4, comma 2, del decreto-legge
28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014,
n. 80, e' stata autorizzata ai sensi dell'art. 1, comma 235, della legge 23
dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita' 2015) la spesa di 30 milioni di euro
per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017 e 40 milioni per il 2018 nonche'
l'importo complessivo di 270,431 milioni di euro derivanti da revoche disposte
dall'art. 13, comma 1, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito,
con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9.
Visti gli elenchi predisposti dai comuni e dagli ex IACP e trasmessi dalle
regioni e province autonome ai sensi del comma 1-bis dell'art. 4 del richiamato
decreto-legge n. 47/2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 80/2014
al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Direzione generale per la
condizione abitativa;
Considerata la necessita' di recuperare e rendere abitabili senza indugi gli
alloggi attualmente non assegnati a causa del particolare stato di degrado;
Considerato, altresi', che gli interventi per la valorizzazione e qualificazione
del patrimonio sono parte integrante delle azioni per migliorare l'efficienza
della gestione degli enti proprietari di alloggi di edilizia residenziale
pubblica e che detti interventi contribuiscono anche alla riduzione dei costi di
conduzione degli alloggi da parte degli assegnatari;
Ravvisata la necessita' di procedere all'individuazione dei criteri per la
formulazione del Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e
degli alloggi di edilizia residenziale pubblica al fine di dare prime e
immediate risposte al disagio abitativo nelle diffuse forme riscontrabili nel
Paese ed in particolare nelle grandi concentrazioni urbane nonche' di favorire,
contestualmente, la piu' efficace gestione da parte degli enti proprietari degli
immobili di edilizia residenziale pubblica;
Vista l'intesa espressa dalla Conferenza unificata di cui all'art. 8 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e successive modificazioni nella seduta del
18 dicembre 2014;
Decretano:
Art. 1
Criteri per la formulazione del Programma
1. Ai fini dell'inserimento nel Programma, gli interventi devono rispondere
ai seguenti criteri:
a) rapida assegnazione degli alloggi non utilizzati per assenza di interventi di
manutenzione;
b) riduzione dei costi di conduzione degli alloggi da parte degli assegnatari e
dei costi di gestione da parte degli enti gestori mediante l'adeguamento e il
miglioramento impiantistico e tecnologico degli immobili e degli alloggi, con
particolare riferimento alla prestazione energetica;
c) trasformazione tipologica degli alloggi per tenere conto delle nuove
articolazioni della domanda abitativa conseguente alla trasformazione delle
strutture familiari, ai fenomeni migratori, alla poverta' e marginalita' urbana;
d) adeguamento statico e miglioramento della risposta sismica.
Art. 2
Tipologie di interventi ammissibili a finanziamento
1. Il Programma e' articolato nelle seguenti due linee:
a) interventi di non rilevante entita' finalizzati a rendere prontamente
disponibili gli alloggi sfitti mediante lavorazioni di manutenzione e di
efficientamento. Ai fini del presente decreto si considerano di non rilevante
entita' gli interventi di importo inferiore a 15.000 euro da realizzarsi entro
sessanta giorni dal provvedimento regionale di concessione del finanziamento da
adottare entro trenta giorni dalla data di comunicazione di avvenuta
registrazione del decreto ministeriale di ammissione a finanziamento di cui
all'art. 4, comma 4. Gli alloggi recuperati sono assegnati prioritariamente alle
categorie sociali individuate dall'art. 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007,
n. 9, a condizione che i soggetti appartenenti a tali categorie siano collocati
utilmente nelle graduatorie comunali per l'accesso ad alloggi, ai sensi
dell'art. 4, comma 4, della legge n. 80/2014.
b) interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione
straordinaria da attuare mediante la realizzazione delle seguenti tipologie di
intervento, cumulativamente ammissibili a finanziamento nel limite di 50.000
euro per alloggio:
b.1. efficientamento energetico degli edifici da perseguire mediante il
miglioramento dei consumi di energia e l'innalzamento di almeno una classe della
prestazione energetica o la riduzione di almeno il 30% dei consumi registrati
nell'ultimo biennio di utilizzazione dell'immobile;
b.2. messa in sicurezza delle componenti strutturali degli immobili mediante
interventi di adeguamento o miglioramento sismico;
b.3. rimozione manufatti e componenti edilizie con presenza di materiali nocivi
e pericolosi quali amianto, piombo, ecc.;
b.4. superamento delle barriere architettoniche;
b.5. manutenzione straordinaria sulle parti comuni dell'organismo abitativo e su
quelle di pertinenza;
b.6. frazionamenti e accorpamenti, anche con rinnovo e sostituzione di parti
anche strutturali degli edifici.
Art. 3
Criteri di ripartizione delle risorse
1. Le risorse pari a complessivi 67,9 milioni di euro di cui all'art. 4,
comma 6, del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni,
dalla legge 23 maggio 2014, n. 80 sono destinate alla linea di intervento di cui
alla lettera a) dell'art. 2 del presente decreto e sono ripartite tra le regioni
e le province autonome di Trento e Bolzano, come risulta dalla Tabella 1
allegata al presente decreto, sulla base dei seguenti parametri:
a) numero degli sfratti desumibili dall'ultimo rapporto dell'Ufficio centrale di
statistica del Ministero dell'interno (peso 60%);
b) numero degli alloggi di risulta presenti in ciascuna regione e provincia
autonoma in rapporto al numero degli alloggi di risulta presenti nell'intero
territorio nazionale desunti dagli elenchi trasmessi dalle regioni ai sensi
dell'art. 4, comma 1-bis, del citato decreto-legge n. 47 (peso 40%).
2. Le risorse derivanti dalle autorizzazioni di spesa pari di 30 milioni di euro
per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017 e 40 milioni per il 2018 nonche' quelle
derivanti da revoche disposte ai sensi dell'art. 13, comma 1, del decreto-legge
23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio
2014, n. 9, pari complessivamente ad euro 270,431 milioni, sono destinate, al
netto dell'accantonamento pari allo 0,05% di cui al successivo art. 5, comma 1,
alla linea di intervento di cui alla lettera b) dell'art. 2 del presente decreto
e ripartite tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, come
risulta dalla Tabella 2 allegata al presente decreto, sulla base dei seguenti
parametri assunti in misura percentuale con riferimento al dato di ciascuna
regione e provincia autonoma rapportato al corrispondente dato complessivo
nazionale:
a) numero famiglie in affitto (dati Istat 2011) (peso 50%);
b) numero di alloggi di edilizia residenziale pubblica complessivamente
esistenti in ciascuna regione dichiarati in sede di trasmissione degli elenchi
di cui all'art. 4, comma 1-bis, del decreto-legge n. 47/2014 (peso 50%).
3. Ai sensi e per gli effetti del comma 109 dell'art. 2 della legge n. 191/2009
le somme riferite alle province autonome di Trento e Bolzano sono rese
indisponibili e gli interventi possono essere attuati, secondo i criteri di cui
all'art. 1 e le modalita' di cui all'art. 4, comma 4, nellimite delle risorse
allo scopo finalizzate dalle stesse province autonome.
Art. 4
Soggetti proponenti e procedure
1. Le proposte di intervento sono localizzate nei comuni ad alta tensione
abitativa ovvero nei comuni a disagio abitativo individuati nella programmazione
regionale e sono predisposte dagli ex Istituti autonomi per le case popolari
comunque denominati e dai comuni.
2. Nel caso in cui le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano non
abbiano individuato i comuni ricadenti in aree a disagio abitativo le proposte
di intervento sono predisposte dai comuni con popolazione superiore a 10.000
abitanti per le regioni con popolazione complessiva superiore a 2 milioni e dai
comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti per le regioni con popolazione
non superiore a 2 milioni nonche' dai comuni individuati dall'art. 9, comma
2-bis, del decreto-legge n. 47/2014, convertito, con modificazioni, dalla legge
n. 80/2014.
3. I comuni e gli ex IACP comunque denominati trasmettono alle regioni e alle
province autonome di Trento e Bolzano le proposte di intervento corredate dai
relativi cronoprogramma riferiti alle linee di cui al precedente art. 2.
4. Entro 120 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto le regioni,
verificata la rispondenza delle proposte pervenute ai criteri di cui all'art. 1,
dichiarano l'ammissibilita' al finanziamento delle proposte di intervento
pervenute nel limite delle risorse individuate con i riparti di cui all'art. 3 e
trasmettono i relativi elenchi, predisposti in ordine di priorita' sulla base
dei pesi relativi attribuiti da ciascuna regione e provincia autonoma ai criteri
di cui all'art. 1 per ciascuna delle linee indicate all'art. 2, al Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti - Direzione generale per la condizione
abitativa ai fini della ammissione a finanziamento degli interventi e
assegnazione alle regioni delle risorse, nei limiti delle disponibilita'
finanziarie annuali, mediante apposito decreto ministeriale con il quale sono
stabilite, altresi', le modalita' di trasferimento delle risorse assegnate e di
applicazione delle misure di revoca. Le proposte eccedenti il limite delle
risorse assegnate sono comunque trasmesse, in separati elenchi ordinati in
ordine di priorita' ai fini delle riassegnazioni dei fondi revocati.
Art. 5
Monitoraggio e revoche
1. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano trasmettono al
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Direzione generale per la
condizione abitativa l'elenco degli interventi ammessi a finanziamento e
assicurano il monitoraggio dei tempi di utilizzo dei fondi unitamente al
monitoraggio degli eventuali stanziamenti regionali secondo le modalita'
definite nel decreto di cui all'art. 4, comma 4, utilizzando anche l'applicativo
informatico messo a disposizione dal Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti ed il cui costo non dovra' essere superiore allo 0,05% delle risorse
di cui all'art. 3, comma 2, del presente decreto. Gli esiti del monitoraggio
sono trasmessi con cadenza trimestrale e sono corredati dalle informazioni sulle
misure adottate e da adottare per rimuovere eventuali criticita' e inadempienze.
2. Ciascuna regione e provincia autonoma comunica, entro trenta giorni dalla
data di comunicazione del decreto di ammissione al finanziamento di cui all'art.
4, comma 4, il nominativo del Responsabile dell'attuazione del Programma al
quale sono attribuiti i compiti di:
a) predisporre i rapporti di monitoraggio di cui al comma 1 da inoltrare al
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Direzione generale per la
condizione abitativa;
b) promuovere iniziative e adottare provvedimenti idonei a garantire la celere e
completa attuazione dei singoli interventi ammessi a finanziamento;
c) trasmettere al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Direzione
generale per la condizione abitativa le dichiarazioni di avanzamento del
complessivo programma regionale per il trasferimento delle quote di
finanziamento con le modalita' previste dal decreto ministeriale di cui all'art.
4, comma 3 del presente decreto.
3. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti verifica, anche per il
tramite dei Provveditorati interregionali alle opere pubbliche, l'attuazione
degli interventi ammessi a finanziamento e dispone gli eventuali conseguenti
provvedimenti anche di revoca sulla base dei criteri indicati con il decreto di
cui all'art. 4, comma 4.
Roma, 16 marzo 2015
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi
Il Ministro dell'economia e delle finanze Padoan
p. Il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Bressa
Registrato alla Corte dei conti il 13 aprile 2015 Ufficio controllo atti
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'ambiente,
della tutela del territorio e del mare, registro n. 1, foglio n. 1277
Allegato 1: Tab. 1 - Riparto risorse per linea art. 2 lettera A)
Allegato 2: Tab. 2 - Riparto risorse per linea art. 2 lettera B)