Entrata in vigore del provvedimento: 31/08/2013
TITOLO I
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI IMU, DI ALTRA FISCALITA' IMMOBILIARE, DI SOSTEGNO
ALLE POLITICHE ABITATIVE E DI FINANZA LOCALE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di provvedere in materia di
imposta municipale propria, nei termini previsti dal decreto-legge 21 maggio
2013, n. 54, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 2013, n. 85;
Ritenuta, altresi', la straordinaria necessita' ed urgenza di attivare misure
che favoriscano l'accesso al bene casa, anche attraverso il sostegno di mutui
meritevoli di intervento sociale e la riduzione dell'imposizione sui redditi
derivanti dalle locazioni;
Ritenuta, ancora, la straordinaria necessita' ed urgenza di differire il termine
per l'approvazione dei bilanci di previsione e per altri adempimenti degli enti
locali, nonche' di adottare misure per salvaguardare le esigenze di liquidita' e
per completare il processo normativo di armonizzazione dei sistemi contabili di
tali enti;
Ritenuta, infine, la straordinaria necessita' ed urgenza di intervenire in
materia di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e di trattamenti
pensionistici;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del
28 agosto 2013;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, del Vicepresidente del
Consiglio dei ministri e Ministro dell'interno, del Ministro dell'economia e
delle finanze, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministro del lavoro e delle
politiche sociali e del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali;
E M A N A
il seguente decreto-legge:
Art. 1.
(Abolizione della prima rata dell'IMU 2013 per gli immobili oggetto
della sospensione disposta con decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54)
1. Per l'anno 2013 non e' dovuta la prima rata dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, relativa agli immobili di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 21 maggio 2013, n. 54, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 2013, n. 85.
Art. 2.
(Altre disposizioni in materia di IMU)
1.Per l'anno 2013 non e' dovuta la seconda rata dell'imposta municipale
propria di cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, relativa ai
fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita,
fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati.
2.All'articolo 13 del predetto decreto-legge n. 201 del 2011 sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) il comma 9-bis e' sostituito dal seguente: "9-bis. A decorrere dal 1° gennaio
2014 sono esenti dall'imposta municipale propria i fabbricati costruiti e
destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale
destinazione e non siano in ogni caso locati."
b) al comma 10, sesto periodo, le parole "alle unita' immobiliari di cui
all'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504" sono
sostituite dalle seguenti: "agli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti
autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale
pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalita' degli IACP, istituiti
in attuazione dell'articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 24
luglio 1977, n. 616".
3. Alla lettera i) del comma 1 dell'articolo 7 del decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 504, dopo le parole: "sanitarie,", sono inserite le seguenti:
"di ricerca scientifica,". La disposizione di cui al primo periodo si applica a
decorrere dal periodo di imposta 2014.
4.Ai fini dell'applicazione della disciplina in materia di IMU, le unita'
immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprieta' indivisa,
adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari,
sono equiparate all'abitazione principale. A decorrere dal 1° gennaio 2014 sono
equiparati all'abitazione principale i fabbricati di civile abitazione destinati
ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture,
di concerto con il Ministro della solidarieta' sociale, il Ministro delle
politiche per la famiglia e il Ministro per le politiche giovanili e le
attivita' sportive del 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
146 del 24 giugno 2008.
5. Non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza
anagrafica ai fini dell'applicazione della disciplina in materia di IMU
concernente l'abitazione principale e le relative pertinenze, a un unico
immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unita'
immobiliare, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio
permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento
militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile,
nonche' dal personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e, fatto salvo
quanto previsto dall'articolo 28, comma 1, del decreto legislativo 19 maggio
2000, n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia.
Art. 3.
(Rimborso ai comuni del minor gettito IMU)
1. Al fine di assicurare ai comuni delle Regioni a statuto ordinario e delle
Regioni Siciliana e Sardegna il ristoro del minor gettito dell'imposta
municipale propria di cui al comma 1 dell'articolo 13 del decreto legge 6
dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre
2011, n. 214, derivante dalle disposizioni recate dagli articoli precedenti, e'
attribuito ai medesimi comuni un contributo di 2.327.340.486,20 euro per l'anno
2013 e di 75.706.718,47 euro a decorrere dall'anno 2014.
2. Il contributo di cui al comma 1 e' ripartito tra i comuni interessati, con
decreto del Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dell'economia e
delle finanze, da adottare, sentita la Conferenza Stato-citta' ed autonomie
locali, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto, in proporzione alle stime di gettito da imposta municipale allo scopo
comunicate dal Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle
finanze.
Art. 4.
(Riduzione dell'aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato)
1. All'articolo 3, comma 2, quarto periodo, del decreto legislativo 14 marzo
2011, n. 23, le parole "e' ridotta al 19 per cento" sono sostituite dalle
seguenti: "e' ridotta al 15 per cento".
2. Le disposizioni del comma 1 hanno effetto a decorrere dal periodo d'imposta
in corso al 31 dicembre 2013.
Art. 5.
(Disposizioni in materia di TARES)
1. Per l'anno 2013 il comune con regolamento di cui all'articolo 52 del
decreto legislativo n. 446 del 1997, da adottarsi entro il termine fissato
dall'articolo 8 per l'approvazione del bilancio di previsione, puo' stabilire di
applicare la componente del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi di cui
all'articolo 14 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, diretta alla copertura dei
costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti tenendo conto dei seguenti
criteri e nel rispetto del principio "chi inquina paga", sancito dall'articolo
14 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti:
a) commisurazione della tariffa sulla base delle quantita' e qualita' medie
ordinarie di rifiuti prodotti per unita' di superficie, in relazione agli usi e
alla tipologia delle attivita' svolte nonche' al costo del servizio sui rifiuti;
b) determinazione delle tariffe per ogni categoria o sottocategoria omogenea
moltiplicando il costo del servizio per unita' di superficie imponibile
accertata, previsto per l'anno successivo, per uno o piu' coefficienti di
produttivita' quantitativa e qualitativa di rifiuti;
c) commisurazione della tariffa tenendo conto, altresi', dei criteri determinati
con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile
1999, n. 158;
d) introduzione di ulteriori riduzioni ed esenzioni, diverse da quelle previste
dai commi da 15 a 18 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011.
2. E' abrogato il comma 19 dell'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011.
3. In ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di
investimento e di esercizio relativi al servizio, ricomprendendo anche i costi
di cui all'articolo 15 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36.
4. Il comune predispone e invia ai contribuenti il modello di pagamento
dell'ultima rata del tributo sulla base delle disposizioni regolamentari e
tariffarie di cui ai commi precedenti.
Art. 6.
(Misure di sostegno all'accesso all'abitazione e al settore immobiliare)
1. All'articolo 5 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito,
con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 7, e' aggiunto il seguente: "7-bis. Fermo restando quanto
stabilito al comma 7, la Cassa depositi e prestiti S.p.A., ai sensi del comma 7,
lettera a), secondo periodo, puo' altresi' fornire alle banche italiane e alle
succursali di banche estere comunitarie ed extracomunitarie operanti in Italia e
autorizzate all'esercizio dell'attivita' bancaria provvista attraverso
finanziamenti, sotto la forma tecnica individuata nella convenzione di cui al
periodo seguente, per l'erogazione di mutui garantiti da ipoteca su immobili
residenziali da destinare prioritariamente all'acquisto dell'abitazione
principale e ad interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico. A
tal fine le predette banche possono contrarre finanziamenti secondo contratti
tipo definiti con apposita convenzione tra la Cassa depositi e prestiti S.p.A. e
la Associazione Bancaria Italiana. Ai finanziamenti di cui alla presente lettera
concessi dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. alle banche, da destinare in via
esclusiva alle predette finalita', si applica il regime fiscale di cui al comma
24."
b) dopo il comma 8-bis, e' aggiunto il seguente: "8-ter. Fermo restando quanto
previsto dai commi precedenti, la Cassa depositi e prestiti S.p.A. puo'
acquistare obbligazioni bancarie garantite emesse a fronte di portafogli di
mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali e/o titoli emessi ai sensi
della legge 30 aprile 1999, n. 130, nell'ambito di operazioni di
cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti derivanti da mutui garantiti da
ipoteca su immobili residenziali."
2. La dotazione del Fondo di solidarieta' per i mutui per l'acquisto della prima
casa, istituito dall'art. 2, comma 475 della Legge n. 244 del 2007, e'
incrementata di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.
3. All'articolo 13, comma 3-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, come
modificato dall'articolo 2, comma 39, della legge 23 dicembre 2008, n. 191,
concernente l'istituzione del Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto
della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari
monogenitoriali con figli minori, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: "A
decorrere dall'anno 2014, l'accesso al Fondo e' altresi' consentito anche ai
giovani di eta' inferiore ai trentacinque anni titolari di un rapporto di lavoro
atipico di cui all'articolo 1 della legge 28 giugno 2012, n. 92; a tal fine si
applica la disciplina prevista dal decreto interministeriale di cui al
precedente periodo. La dotazione del Fondo e' incrementata di 30 milioni di euro
per ciascuno degli anni 2014 e 2015.".
4. Al Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione,
istituito dalla legge 9 dicembre 1998, n. 431 "Disciplina delle locazioni e del
rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo", e' assegnata una dotazione di
30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.
5. E' istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un
Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, con una dotazione pari a 20
milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Le risorse del Fondo
possono essere utilizzate nei Comuni ad alta tensione abitativa dove siano gia'
stati attivati bandi per l'erogazione di contributi in favore di inquilini
morosi incolpevoli.
Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con
il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per
i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano,
le risorse assegnate al Fondo di cui al primo periodo sono ripartite tra le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
6. All'articolo 2, comma 23, primo periodo, del decreto legge 29 dicembre 2010,
n. 225, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, le
parole: "tre anni" sono sostituite dalle seguenti: "sei anni".
Art. 7.
(Ulteriore anticipo di liquidita' ai comuni)
1. Nelle more della definizione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all'articolo 1, comma 380, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, il Ministero dell'interno eroga, entro il 5 settembre 2013, ai comuni delle Regioni a statuto ordinario ed ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna un importo di 2.500 milioni di euro, quale ulteriore anticipo su quanto spettante per l'anno 2013 a titolo di Fondo di solidarieta' comunale. L'importo dell'attribuzione, per ciascun comune, e' quello riportato nell'allegato 1.
Art. 8.
(Diferimento del termine per la deliberazione del bilancio di previsione ed
altre disposizioni
in materia di adempimenti degli enti locali)
1. Il termine per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013
degli enti locali, di cui all'articolo 151 del Testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267, gia' prorogato al 30 settembre 2013, dall'articolo 10, comma 4-
quater, lettera b), punto 1), del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, e'
ulteriormente differito al 30 novembre 2013.
2. Per l'anno 2013, in deroga a quanto previsto dall'articolo 13, comma 13-bis,
del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla
legge 22 dicembre 2011, n. 214, le deliberazioni di approvazione delle aliquote
e delle detrazioni, nonche' i regolamenti dell'imposta municipale propria,
acquistano efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione nel sito
istituzionale di ciascun comune.
3. Il termine per la redazione e la sottoscrizione della relazione di inizio
mandato degli enti locali, il cui mandato consiliare ha avuto inizio in data
successiva al 31 maggio 2013, e' differito al 30 novembre 2013, in deroga al
termine di cui all'articolo 4-bis del decreto legislativo 6 settembre 2011, n.
149.
Art. 9.
(Integrazioni e modifiche del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)
1. Al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante "Disposizioni in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle
regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2
della legge 5 maggio 2009, n. 42", sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 36, comma 1, la parola: «due» e' sostituita dalla seguente:
«tre»;
b) all'articolo 38, comma 1, la parola: «2014» e' sostituita dalla seguente:
«2015».
2. Nel corso del terzo esercizio di sperimentazione di cui all'articolo 36 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal presente
articolo, sono applicate le disposizioni previste dal decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 28 dicembre 2011 per l'esercizio 2013, unitamente:
a) al principio applicato della programmazione, adottato e aggiornato secondo le
modalita' previste dall'articolo 8, comma 4, del decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2011;
b) alla sperimentazione di un bilancio di previsione finanziario riferito ad un
orizzonte temporale almeno triennale che, nel rispetto del principio contabile
dell'annualita', riunisce il bilancio annuale ed il bilancio pluriennale. In
caso di esercizio provvisorio gli enti in sperimentazione trasmettono al
tesoriere le previsioni del bilancio pluriennale 2013 - 2015 relative
all'esercizio 2014, riclassificate secondo lo schema previsto per l'esercizio
2014;
c) all'istituzione del fondo crediti di dubbia esigibilita' in contabilita'
finanziaria, in sostituzione del fondo svalutazione crediti.
3. Al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 dicembre 2011,
recante "Sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed
organismi, di cui all'articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118", l'articolo 12 e' abrogato a decorrere dal 1 gennaio 2014.
4. Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze la sperimentazione
puo' essere estesa agli enti che, entro il 30 settembre 2013, presentano la
domanda di partecipazione al terzo anno di sperimentazione. Gli enti di cui al
presente comma provvedono al riaccertamento straordinario dei residui con
riferimento alla data del 1° gennaio 2014, contestualmente all'approvazione del
rendiconto 2013.
5. Con riferimento all'esercizio 2013, per gli enti in sperimentazione, la
verifica del limite riguardante la spesa del personale di cui all'articolo 1,
comma 557, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e sue successive modificazioni
puo' essere effettuata con riferimento all'esercizio 2011.
6. All'articolo 31 della legge 12 novembre 2011, n. 183 sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 4, sono inseriti i seguenti:
"5. Per l'anno 2014, le disposizioni dell'articolo 20, commi 2, 2-bis e 3, del
decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge
14 settembre 2011, n. 148, sono sospese.
5-bis. Per l'anno 2014, il saldo obiettivo del patto di stabilita' interno per
gli enti in sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 e' ridotto proporzionalmente di un valore compatibile con
gli spazi finanziari derivanti dall'applicazione del comma 5-ter e, comunque,
non oltre un saldo pari a zero. Tale riduzione non si applica agli enti locali
esclusi dalla sperimentazione ai sensi dell'articolo 5 del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 28 dicembre 2011.
5-ter. Alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e di
indebitamento netto derivanti dal comma 5-bis si provvede con le risorse
finanziarie derivanti dalle percentuali di cui al comma 6 applicate dagli enti
locali che non partecipano alla sperimentazione e mediante utilizzo per 120
milioni di euro del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non
previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi
pluriennali, di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008,
n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e
successive modificazioni. Il Ministro dell'economia e delle finanze e'
autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di
bilancio.";
b) al comma 6, primo periodo, le parole "Le province ed i comuni" sono
sostituite dalle seguenti: "Per l'anno 2014, le province ed i comuni che non
partecipano alla sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118 applicano le percentuali di cui al comma 2, come
rideterminate con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. Per i
restanti anni, le province ed i comuni";
c) al comma 6, le parole "di cui al periodo precedente" sono sostituite dalle
seguenti: "di cui ai periodi precedenti".
7. Per gli enti locali in sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118, per l'anno 2014, il limite del 40 per cento
di cui all'articolo 76, comma 7, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, primo periodo
e' incrementato al 50 per cento.
8. Al comma 28 dell'articolo 9 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo il terzo
capoverso e' aggiunto il seguente:
"Per gli enti locali in sperimentazione di cui all'articolo 36 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118, per l'anno 2014, il limite di cui ai
precedenti periodi e' fissato al 60 per cento della spesa sostenuta nel 2009.".
9. All'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, dopo il comma 450, e'
inserito il seguente: "450-bis. Le regioni a statuto ordinario che hanno aderito
alla sperimentazione di cui all'articolo 36, del decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118, concorrono agli obiettivi di finanza pubblica avendo esclusivo
riferimento all'obiettivo in termini di competenza eurocompatibile, calcolato
sulla base di quanto stabilito dal comma 449 e successivi".
TITOLO II
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI E DI TRATTAMENTI
PENSIONISTICI
Art. 10.
(Rifinanziamento ammortizzatori in deroga per l'anno 2013)
1. Ferme restando le risorse gia' destinate dall'articolo 1, comma 253, della
legge 24 dicembre 2012, n. 228, mediante riprogrammazione dei programmi
cofinanziati dai Fondi strutturali comunitari 2007/2013 oggetto del Piano di
azione e coesione, l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 7, del
decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge
19 luglio 1993, n. 236, confluita nel Fondo sociale per l'occupazione e la
formazione, di cui all'articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29
novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio
2009, n. 2, e' incrementata, per l'anno 2013, di 500 milioni di euro per essere
destinata al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga di cui
all'articolo 2, commi 64, 65 e 66, della legge 28 giugno 2012, n. 92, da
ripartirsi tra le Regioni tenendo conto delle risorse da destinarsi per le
medesime finalita' alle Regioni interessate dalla procedura di cui al citato
articolo 1, comma 253 della predetta legge n. 228 del 2012, le quali concorrono
in via prioritaria al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga
nelle predette Regioni.
2. Le risorse del Fondo di cui all'ultimo periodo dell'articolo 1, comma 68,
della legge 24 dicembre 2007, n. 247 decorrenti dall'anno 2014, come
rideterminate ai sensi dell'articolo 1, commi 249 della legge 24 dicembre 2012,
n. 228, si riferiscono allo sgravio contributivo di cui al comma 67 del predetto
articolo 1 da riconoscere con riferimento alle quote di retribuzione di cui al
medesimo comma 67 corrisposte nell'anno precedente. A decorrere dall'anno 2014
il decreto di cui al primo periodo del predetto comma 68 dell'articolo 1 della
citata legge n. 247 del 2007 e' emanato entro il mese di febbraio, ai fini di
disciplinare, nei termini stabiliti dallo stesso comma 68, il riconoscimento dei
benefici contributivi relativi alle quote di retribuzione di cui al comma 67
corrisposte nell'anno precedente.
Art. 11.
Modifiche all'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito
con modificazioni,
dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, e relative norme attuative).
1. Al comma 2-ter dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, dopo le
parole: « 31 dicembre 2011, » sono inserite le seguenti: «in ragione della
risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro medesimo ovvero ». Restano in
ogni caso ferme le seguenti condizioni per l'accesso al beneficio dell'anticipo
del pensionamento da parte dei soggetti interessati che:
a) abbiano conseguito successivamente alla data di cessazione, la quale comunque
non puo' essere anteriore al 1° gennaio 2009 e successiva al 31 dicembre 2011,
un reddito annuo lordo complessivo riferito a qualsiasi attivita', non
riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, non
superiore a euro 7.500;
b) risultino in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che, in base
alla disciplina pensionistica vigente prima della data di entrata in vigore del
decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla
legge 22 dicembre 2011, n. 214 avrebbero comportato la decorrenza del
trattamento pensionistico entro il trentaseiesimo mese successivo alla data di
entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011.
2. Il beneficio di cui al comma 1 e' riconosciuto nel limite di 6.500 soggetti e
nel limite massimo di 151 milioni di euro per l'anno 2014, di 164 milioni di
euro per l'anno 2015, di 124 milioni di euro per l'anno 2016, di 85 milioni di
euro per l'anno 2017, di 47 milioni di euro per l'anno 2018, di 12 milioni di
euro per l'anno 2019. Ai fini della presentazione delle istanze da parte dei
lavoratori, si applicano le procedure relative alla tipologia dei lavoratori di
cui al comma 2-ter dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, come
definite nel decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 1° giugno
2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 171, e successivamente integrate
dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 22 aprile 2013,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 183, con particolare riguardo alla
circostanza che la data di cessazione debba risultare da elementi certi e
oggettivi, quali le comunicazioni obbligatorie alle Direzioni Territoriali del
lavoro, ovvero agli altri soggetti equipollenti individuati sulla base di
disposizioni normative o regolamentari e alla procedure di presentazione delle
istanze alle competenti Direzioni Territoriali del lavoro, di esame delle
medesime e di trasmissione delle stesse all'INPS. L'INPS provvede al
monitoraggio delle domande di pensionamento inoltrate dai lavoratori di cui al
comma 1 che intendono avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle
decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto-legge 6
dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre
2011, n. 214, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro.
Qualora dal monitoraggio risulti il raggiungimento del limite numerico delle
domande di pensione determinato ai sensi del primo periodo del presente comma,
l'INPS non prende in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad
usufruire dei benefici previsti dalla disposizione di cui al comma 1.
3. I risparmi di spesa complessivamente conseguiti a seguito dell'adozione delle
misure di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico di
cui al comma 18 dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 confluiscono
al Fondo di cui all'articolo 1, comma 235, primo periodo, della legge 24
dicembre 2012, n. 228, per essere destinati al finanziamento di misure di
salvaguardia per i lavoratori finalizzate all'applicazione delle disposizioni in
materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della
data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011, ancorche'
gli stessi abbiano maturato i requisiti per l'accesso al pensionamento
successivamente al 31 dicembre 2011. All'articolo 1, comma 235, della legge 24
dicembre 2012, n. 228 sono apportate le seguenti modifiche:
a) le parole "e del decreto ministeriale di cui al comma 232 del presente
articolo" sono sostituite dalle seguenti: "del decreto ministeriale di cui al
comma 232 del presente articolo e delle ulteriori modifiche apportate al comma
2-ter dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito,
con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14";
b) le parole: "959 milioni di euro per l'anno 2014, a 1.765 milioni di euro per
l'anno 2015, a 2.377 milioni di euro per l'anno 2016, a 2.256 milioni di euro
per l'anno 2017, a 1.480 milioni di euro per l'anno 2018, a 583 milioni di euro
per l'anno 2019" sono sostituite dalle seguenti: "1.110 milioni di euro per
l'anno 2014, a 1.929 milioni di euro per l'anno 2015, a 2.501 milioni di euro
per l'anno 2016, a 2.341 milioni di euro per l'anno 2017, a 1.527 milioni di
euro per l'anno 2018, a 595 milioni di euro per l'anno 2019".
TITOLO III
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI COPERTURA FINANZIARIA E DI ENTRATA IN VIGORE
Art. 12.
(Disposizioni in tema di detrazione di premi assicurativi)
1. In deroga all'articolo 3, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212,
all'articolo 15, comma 1, lettera f), del testo unico delle imposte sui redditi,
di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le
parole "lire due milioni e 500 mila" sono sostituite dalle seguenti "euro 630
per il periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013, nonche' a euro
230 a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2014".
2. Nel limite di euro 630 per il periodo d'imposta in corso alla data del 31
dicembre 2013, nonche' di euro 230 a decorrere dal periodo d'imposta in corso al
31 dicembre 2014, sono compresi i premi versati per i contratti di assicurazione
sulla vita e contro gli infortuni stipulati o rinnovati entro il periodo
d'imposta 2000.
Art. 13.
(Disposizioni in materia di pagamenti dei debiti degli enti locali)
1. Il comma 10 dell'articolo 1 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35,
convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, e' sostituito dal
seguente:
"10. E' istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle
finanze un fondo, denominato "Fondo per assicurare la liquidita' per pagamenti
dei debiti certi, liquidi ed esigibili", con una dotazione di 16.546.595.894,20
euro per il 2013 e di 7.309.391.543,80 euro per il 2014. Il Fondo di cui al
periodo precedente e' distinto in tre sezioni a cui corrispondono tre articoli
del relativo capitolo di bilancio, denominati rispettivamente "Sezione per
assicurare la liquidita' per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili
degli enti locali" con una dotazione di 3.411.000.000,00 euro per l'anno 2013 e
di 189.000.000,00 euro per l'anno 2014, "Sezione per assicurare la liquidita'
alle regioni e alle province autonome per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed
esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari" con una dotazione di
5.630.388.694,20 euro per l'anno 2013 e di 625.598.743,80 euro per l'anno 2014 e
"Sezione per assicurare la liquidita' per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed
esigibili degli enti del Servizio Sanitario Nazionale", con una dotazione di
7.505.207.200,00 euro per l'anno 2013 e di 6.494.792.800,00 euro per l'anno
2014. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze da comunicare al
Parlamento, possono essere disposte variazioni compensative, in termini di
competenza e di cassa, tra i predetti articoli in relazione alle richieste di
utilizzo delle risorse. A tal fine, le somme affluite sul conto corrente di
tesoreria di cui al successivo comma 11 sono versate all'entrata del bilancio
dello Stato per la riassegnazione ai pertinenti articoli del Fondo. E'
accantonata una quota, pari al 10 per cento, della dotazione complessiva della
Sezione di cui all'articolo 2, comma 1, per essere destinata, entro il 31
marzo 2014, unitamente alle disponibilita' non erogate in prima istanza alla
data del 31 dicembre 2013 e con le medesime procedure ivi previste, ad
anticipazioni di liquidita' per il pagamento dei debiti di cui all'articolo 2
richieste in data successiva a quella prevista dal predetto articolo 2, comma 1,
e, comunque, non oltre il 28 febbraio 2014.".
2. L'anticipazione concessa dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. agli enti
locali, ai sensi del comma 13 dell'articolo 1 del decreto legge 8 aprile 2013,
n. 35, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, puo'
essere erogata a saldo, nell'anno 2013, su richiesta dell'ente locale
beneficiario. I criteri e le modalita' di accesso all'erogazione sono definiti
sulla base dell' Addendum di cui al comma 11 dell'articolo 1, del decreto legge
8 aprile 2013, n. 35, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n.
64 e secondo un atto, il cui schema e' approvato con decreto del Direttore
generale del Tesoro e pubblicato sui siti internet del Ministero dell'economia e
delle finanze e della Cassa depositi e prestiti S.p.A., modificativo del
contratto di anticipazione originariamente stipulato.
3. L'erogazione di cui al comma 2 e' restituita con le modalita' di cui al comma
13, dell'articolo 1, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con
modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64 mediante rate annuali,
corrisposte a partire dall'anno 2015. Il tasso di interesse da applicare
all'erogazione e' pari al rendimento di mercato dei buoni poliennali del tesoro
a 5 anni in corso di emissione rilevato dal Ministero dell'economia e delle
finanze - Dipartimento del tesoro alla data della pubblicazione del presente
decreto e pubblicato sul sito internet del medesimo Ministero. In deroga a
quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 6 del decreto legge n. 35 del 2013, ai
fini dell'ammortamento dell'erogazione di cui al periodo precedente, il
pagamento della prima rata, comprensivo degli interessi per un'annualita', sara'
effettuato il 1° febbraio 2015.
4. L'anticipazione per l'anno 2014 di cui al decreto del Ministero delle
economia e delle finanze 14 maggio 2013, recante "Riparto delle somme di cui
all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, sulla base
dell'Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni il 9 maggio 2013, ai sensi
dell'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35", puo' essere
erogata, su richiesta delle Regioni interessate, nell'anno 2013. In deroga a
quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 6 del decreto legge n. 35 del 2013, ai
fini dell'ammortamento delle anticipazioni di liquidita' di cui al periodo
precedente, il pagamento della prima rata, comprensivo degli interessi per un'annualita',
sara' effettuato il 1° febbraio 2015.
5. Resta fermo quanto disposto dal comma 14 dell'articolo 1 e dal comma 5
dell'articolo 2 del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con
modificazioni dalla legge 6 giugno 2013, n. 64.
6. Le regioni possono presentare domanda di accesso anticipato a quota parte
delle risorse da assegnarsi con il procedimento di cui al comma 3 dell'articolo
3 del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 giugno 2013, n. 64 entro e non oltre il termine del 15 settembre 2013 e
fino ad un importo pari all'80% delle somme singolarmente assegnate con i
decreti direttoriali del Ministero dell'economia e delle finanze del 16 aprile
2013 e del 2 luglio 2013 in attuazione dell'articolo 3, comma 2, del decreto -
legge n. 35 del 2013 e dell'articolo 3-bis del decreto- legge 21 giugno 2013, n.
69 convertito con modificazioni nella legge 9 agosto 2013, n. 98.
A tal fine le regioni interessate devono assicurare:
a) idonee e congrue misure di copertura annuale del rimborso dell'anticipazione
di liquidita' cosi' come individuate dall'articolo 3, comma 5, lettera a), del
decreto-legge n. 35 del 2013;
b) la presentazione di un piano dei pagamenti dei debiti certi, liquidi ed
esigibili cumulati alla data del 31 dicembre 2012 non ricompresi nel piano dei
pagamenti predisposto ai sensi dell'articolo 3, comma 5, lettera b), del
decreto-legge n. 35 del 2013. Resta fermo quanto disposto dal secondo periodo
dell'articolo 3, comma 5, lettera b), del decreto-legge n. 35 del 2013;
c) il pagamento entro il 31 dicembre 2013 dei debiti inseriti nel piano dei
pagamenti di cui alla lettera b) del presente comma.
7. La documentazione necessaria deve essere presentata dalle regioni entro il
termine del 10 ottobre 2013 e sara' verificata dal Tavolo di verifica degli
adempimenti regionali in tempo utile a consentire la stipula dei contratti di
prestito entro il 20 ottobre 2013. Per le finalita' di cui al presente comma, in
deroga a quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 6 del decreto legge n. 35 del
2013, ai fini dell'ammortamento delle anticipazioni di liquidita', il pagamento
della prima rata, comprensivo degli interessi per una annualita', sara'
effettuato il 1° febbraio 2015.
8. La dotazione del "Fondo per assicurare la liquidita' per pagamenti dei debiti
certi, liquidi ed esigibili" di cui al comma 10 dell'articolo 1 del decreto
legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno
2013, n. 64, e' incrementata, per l'anno 2014, di 7.218.602.175,20 euro, al fine
di far fronte ad ulteriori pagamenti da parte delle Regioni e degli enti locali
di debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012,
ovvero dei debiti per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente
di pagamento entro il predetto termine.
9. Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con la
Conferenza Unificata, da adottare entro il 28 febbraio 2014, sono stabiliti la
distribuzione dell'incremento di cui al comma 1 tra le tre Sezioni del "Fondo
per assicurare la liquidita' per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed
esigibili" e, in conformita' alle procedure di cui agli articoli 1, 2 e 3 del
decreto legge n. 35 del 2013, i criteri, i tempi e le modalita' per la
concessione alle Regioni e agli enti locali delle risorse di cui al medesimo
comma 1.
Art. 14.
(Definizione agevolata in appello dei giudizi di responsabilita'
amministrativo-contabile)
1. In considerazione della particolare opportunita' di addivenire in tempi
rapidi all'effettiva riparazione dei danni erariali accertati con sentenza di
primo grado, le disposizioni di cui all'articolo 1, commi da 231 a 233, della
legge 23 dicembre 2005, n. 266, e successive modificazioni, si applicano anche
nei giudizi su fatti avvenuti anche solo in parte anteriormente alla data di
entrata in vigore della predetta legge, indipendentemente dalla data dell'evento
dannoso nonche' a quelli inerenti danni erariali verificatisi entro la data di
entrata in vigore del presente decreto, a condizione che la richiesta di
definizione sia presentata
conformemente a quanto disposto nel comma 2.
2. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui al comma 1, deve essere
presentata, nei venti giorni precedenti l'udienza di discussione e comunque
entro il 15 ottobre 2013, specifica richiesta di definizione e la somma ivi
indicata non puo' essere inferiore al 25 per cento del danno quantificato nella
sentenza di primo grado; in tali casi, la sezione d'appello delibera in camera
di consiglio nel termine perentorio di 15 giorni successivi al deposito della
richiesta e, in caso di accoglimento, ai fini della definizione del giudizio ai
sensi del comma 233, con decreto da comunicare immediatamente alle parti
determina la somma dovuta in misura non inferiore a quella richiesta, stabilendo
il termine perentorio per il versamento entro il 15 novembre 2013.
Art. 15.
Disposizioni finali di copertura)
1. Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidita' necessaria
all'attuazione degli interventi di cui all'articolo 13 del presente decreto e'
autorizzata l'emissione di titoli di Stato per un importo fino a 8.000 milioni
di euro per l'anno 2013. Tale importo concorre alla rideterminazione in aumento
del limite massimo di emissione di titoli di Stato stabilito dalla legge di
approvazione del bilancio e del livello massimo del ricorso al mercato stabilito
dalla legge di stabilita'.
2. Ai fini dell'immediata attuazione delle disposizioni recate dal predetto
articolo 13 del presente decreto e nelle more dell'emissione dei titoli di cui
al comma 1, il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio e, ove
necessario, puo' disporre il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, la cui
regolarizzazione, con l'emissione di ordini di pagamento sui pertinenti capitoli
di spesa, e' effettuata entro la conclusione dell'esercizio in cui e' erogata
l'anticipazione.
3. Agli oneri derivanti dal presente decreto ad esclusione dell'articolo 9,
comma 6, pari a 2.934,4 milioni di euro per l'anno 2013, a 553,3 milioni di euro
per l'anno 2014, a 617,1 milioni di euro per l'anno 2015 e a 486,1 milioni di
euro a decorrere dal 2016, ivi compreso l'onere derivante dall'attuazione del
comma 1, in termini di maggiori interessi del debito pubblico, si provvede,
rispettivamente:
a) quanto a 300 milioni di euro per l'anno 2013, mediante riduzione delle
disponibilita' di competenza e di cassa, delle spese per consumi intermedi e
investimenti fissi lordi, secondo quanto indicato nell'allegato 2 al presente
decreto. Per effettive, motivate e documentate esigenze, su proposta delle
Amministrazioni interessate possono essere disposte variazioni compensative,
nell'ambito di ciascuna categoria di spesa, tra i capitoli interessati con
invarianza degli effetti sull'indebitamento netto delle pubbliche
amministrazioni;
b) quanto a 675,8 milioni di euro per l'anno 2013, mediante riduzione delle
autorizzazioni di spesa elencate nell'allegato 3 al presente decreto, per gli
importi in esso indicati;
c) quanto a 250 milioni euro per l'anno 2013, mediante riduzione del fondo di
cui all'ultimo periodo dell'art. 1, comma 68, della legge 24 dicembre 2007 n.
247;
d) quanto a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015, mediante
corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa prevista per l'anno 2014
dall'articolo 1, comma 184, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, e per 100
milioni di euro mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa
prevista per l'anno 2015 dall'articolo 7-ter, comma 2, del decreto - legge 26
aprile 2013, n. 43, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013,
n. 71;
e) quanto a 600 milioni di euro per l'anno 2013, mediante utilizzo delle
maggiori entrate derivanti dall'applicazione dell'articolo 14;
f) quanto a 925 milioni di euro per l'anno 2013, mediante utilizzo delle
maggiori entrate per imposta sul valore aggiunto derivanti dalle disposizioni
recate dall'articolo 13;
g) quanto a 300 milioni di euro, per l'anno 2013, mediante il versamento
all'entrata del bilancio dello Stato pari a 300 milioni di euro, a valere sulle
disponibilita' dei conti bancari di gestione riferiti alle diverse componenti
tariffari intestati alla cassa conguaglio settore elettrico. L'Autorita' per
l'energia elettrica e il gas, con apposita delibera, provvede ad imputare la
suddetta somma a riduzione delle disponibilita' dei predetti conti, assicurando
l'assenza di incrementi tariffari;
h) per la restante parte mediante utilizzo di quota parte delle maggiori entrate
derivanti dall'articolo 12, pari a 458,5 milioni di euro per l'anno 2014, a 661
milioni di euro per l'anno 2015 e a 490 milioni di euro a decorrere dall'anno
2016.
4. Il Ministero dell'economia e delle finanze effettua il monitoraggio sulle
entrate di cui alle lettere e) ed f). Qualora da tale monitoraggio emerga un
andamento che non consenta il raggiungimento degli obiettivi di maggior gettito
indicati alle medesime lettere, il Ministro dell'economia e delle finanze, con
proprio decreto, da emanare entro il mese di novembre 2013, stabilisce l'aumento
della misura degli acconti ai fini dell'IRES e dell'IRAP, e l'aumento delle
accise di cui alla Direttiva del Consiglio 2008/118/CE del 16 dicembre 2008, in
misura tale da assicurare il conseguimento dei predetti obiettivi anche ai fini
della eventuale compensazione delle minori entrate che si dovessero generare nel
2014 per effetto dell'aumento degli acconti per l'anno 2013.
5. L'allegato 1 all'articolo 1, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 228,
e' sostituito dall'Allegato 4 al presente decreto.
6. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con
propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 16.
Entrata in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara'
presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella
Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto
obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 31 agosto 2013
NAPOLITANO
Letta, Presidente del Consiglio dei Ministri
Alfano, Vicepresidente del Consigliodei ministri e Ministro dell'interno
Saccomanni, Ministro dell'economia e delle finanze
Delrio, Ministro per gli affari regionali e le autonomie
Lupi, Ministro delle infrastrutture edei trasporti
Giovannini, Ministro del lavoro e delle politiche sociali
De Girolamo, Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali
Visto, il Guardasigilli: Cancellieri