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Roma, 9 gennaio 2017

Studenti fuori sede, alloggi a peso d'oro
Articolo Sicet pubblicato dal quotidiano "Avvenire" venerdì 4 agosto 201
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Università, ma quanto mi costi! Tra le tante difficoltà che hanno gli studenti italiani e le loro famiglie, la più gravosa è quella dell’alloggio. I prezzi mensili rilevati dal SICET per un posto letto vanno tra 195 e 400 euro. Le stanze tra 280 e 500 euro, gli appartamenti tra 500 e 1.800 euro. In questi giorni molti universitari fuori sede, circa 700mila, sono alle prese con la ricerca di una soluzione abitativa, possibilmente a buon mercato. Vista l’esiguità dell’offerta degli enti universitari si orientano verso il privato. Ma i prezzi non coincidono quasi mai con le tasche delle famiglie. I problemi per gli studenti fuori sede non sono solo quelli del caro-affitto. Le criticità maggiori vengono dal “nero”: l’evasione e l’elusione fiscale e l’irregolarità contrattuale. Situazioni che portano all’impossibilità di far valere i propri diritti. Il SICET stima che il 70% delle locazioni a studenti siano irregolari. Quelle più frequenti sono: l’assenza del contratto, l’omissione della registrazione, la mancata consegna della ricevuta di pagamento e aumenti o richieste economiche di vario tipo, ingiustificate. Affitti regolari per gli studenti è una grande battaglia del SICET e per questo tutti devono fare la propria parte, iniziando proprio dai primi interessati: gli studenti. Si tratta di una svolta culturale a cui le istituzioni a tutti i livelli e la società devono contribuire. La legge prevede che il contratto deve essere fatto in forma scritta. La legge n°431 del 1998 ha introdotto una tipologia contrattuale specifica, il contratto per studenti può essere stipulato nei comuni sedi di università e nei comuni limitrofi e potrà essere intestato anche a più studenti, con la possibilità al subentro, nel caso che uno degli intestatari lasci l’immobile. Per studenti fuori sede si intendono gli iscritti a un corso universitario in un comune diverso da quello di residenza. Il contratto ha una durata minima di sei mesi e un massimo di tre anni. Il canone di locazione è stabilito dagli accordi territoriali con agevolazioni fiscali per entrambe le parti. Per i proprietari se scelgono la tassazione IRPEF il reddito percepito dell’affitto andrà a sommarsi agli altri redditi e risulterà imponibile per 66,5%. Mentre se opteranno per la cedolare secca, il reddito dell’affitto percepito verrà tassato in misura fissa del 10%. Nel contratto è previsto un deposito cauzionale di importo sino a tre mensilità e produttivo degli interessi legali. Le spese condominiali e gli oneri accessori saranno ripartiti sulla base della tabella individuata dagli accordi tra sindacati degli inquilini e associazioni della proprietà. Nel caso in cui il locatore abbia scelto l’opzione della tassazione ridotta non può pretendere nessun aumento del canone fissato nel contratto. Anche l’inquilino studente potrà usufruire delle detrazioni sui canoni del 19%, per un importo non superiore a 2.633 euro. Per fruire della detrazione delle spese per canoni di locazione è necessario che l’università sia ubicata in un comune distante da quello di residenza dello studente almeno 100 chilometri e che il comune di residenza dello studente appartenga ad una provincia diversa da quella in cui è situata l’università. La detrazione spetta anche se le spese sono state sostenute dai genitori. Il contratto deve essere registrato entro trenta giorni dalla stipula o dalla decorrenza. Se il proprietario sceglie la tassazione con la cedolare secca per la registrazione non si dovrà pagare nulla, ma il contratto dovrà essere comunque registrato. Attenzione per evitare contenziosi a fine locazione è bene redigere un verbale di consegna dell’immobile e del mobilio con le condizioni in cui si trovano. Tutte le informazioni nelle sedi del SICET. Gli indirizzi nel sito www.sicet.it


Sito Internet: www.sicet.it e-mail: sicet@sicet.it

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