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Roma, 4 luglio 2016

Sfratti, oltre 150mila famiglie in attesa della procedura
Articolo Sicet pubblicato dal quotidiano "Avvenire" venerdì 1 luglio 2016

Sfratti: oltre 150mila famiglie in Italia attendono l’esecuzione del provvedimento nei prossimi mesi. Mentre sono 65mila quelli emessi nel 2015 con 57mila per morosità e 33mila quelli eseguiti con ufficiale giudiziario e forza pubblica. Questi i dati impietosi del fenomeno sfratti, registrati dal Ministero dell’Interno, attraverso l’elaborazione dei dati provenienti dai Tribunali italiani nel 2015. Numeri che pur nella loro incompletezza, mancano all’appello i provvedimenti di molte provincie, delineano una situazione gravissima, in cui sempre più famiglie, per le difficoltà lavorative ed economiche rischiano di rimanere senza un alloggio. Una sofferenza, rispetto alla quale latitano risposte dal Governo e da molte regioni e comuni, ogni uno per i profili di propria competenza. Nella triste geografia dei dati emergono la Lombardia con 12mila sfratti emessi, quasi tutti per morosità, 61mila richieste di esecuzione e quasi 6.000 eseguiti. Il Lazio con quasi 9mila nuovi provvedimenti, 13mila richieste e 4.000 esecuzioni. Tra i nuovi provvedimenti di sfratto emanati dai Tribunali spicca l’Emilia con 6.145, la Toscana 5.375 e la Campania 5.745. Mentre nelle richieste l’Emilia ne conta 15.263, la Toscana 11.676 ed il Piemonte 8.675. Gli sfratti eseguiti nel 2015 in Emilia e in Toscana sono stati rispettivamente 3.191 e 3.307, in Veneto 2.811. Tra le città, i dati più allarmanti sono ad Alessandria che supera Torino nelle richieste di sfratto con 2.381 contro i 1.768. Milano segna oltre 33mila richieste di esecuzione con tutte le provincie lombarde a livelli di pesante gravità. Venezia ne conta 3.122, Genova 2.978, Bologna e Modena con 4.000 ciascuna, Firenze 4.551, Roma 10mila, Catania 3.257, Napoli 6.743. Rispetto al rapporto tra gli sfratti emessi ed il numero delle famiglie residenti in provincia la media è di uno sfratto ogni 399. Tra le province al primo posto Barletta, Andria, Trani con 1/148 segue Savona 1/152, Pescara 1/167, Prato 1/190 e Modena 1/216. Due le tipologie di sfratto presenti: prevalentemente quello per morosità e residuale quello per finita locazione o necessità del proprietario. La prima si verifica quando l’inquilino non riesce a pagare una mensilità di canone oppure un importo di due mensilità di spese condominiali. Mentre la seconda fattispecie avviene a seguito di scadenza contrattuale e disdetta da parte del locatore. La procedura prevista dal codice civile prevede che sia un giudice a convalidare lo sfratto, verificando la situazione e stabilendo l’esecuzione. Gli inquilini in queste situazioni è bene che si rivolgano immediatamente nelle sedi del SICET per la verifica della situazione ed eventualmente la valutazione della possibilità di opposizione alla richiesta di convalida. Contemporaneamente vanno ricercate soluzioni per il passaggio ad un altro alloggio compatibile con la situazione socio economica della famiglia. Una può essere quella dell’assegnazione di una abitazione di edilizia pubblica. Non semplice, vista la costante carenza dell’offerta comunale. Può essere presentata in queste settimane la richiesta di contributo del fondo di sostegno all’affitto. Linea di intervento in via di estinzione visto il mancato rifinanziamento nel 2016 da parte del Governo. In particolare è possibile anche richiedere al proprio comune il contributo per la morosità incolpevole nella specifica situazione. Tutte le informazioni per presentare le domande di contributo si possono avere nelle sedi del SICET. Gli indirizzi nel sito www.sicet.it


Sito Internet: www.sicet.it e-mail: sicet@sicet.it

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