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Roma, 21 maggio 2014
Diventano legge le misure del decreto casa
Il punto del Sicet
Diventano legge le
misure del decreto casa. Salvaguardia agli inquilini che hanno registrato il
contratto in nero. Maggiori risorse per il fondo affitti e morosità incolpevole.
Più veloce il recupero e la messa in disponibilità di alloggi di edilizia
pubblica che necessitano di interventi manutentivi. Con il rispetto dei tempi in
autunno si potranno assegnare 15mila alloggi agli sfrattati. Per il SICET questi
i punti più importanti del provvedimento che possono contribuire a migliorare la
situazione di chi vive in affitto. Mentre permane una forte perplessità
sull’inutilità di ulteriori agevolazioni al social housing e un giudizio
negativo sulle disposizioni per la dismissione generalizzata di tutti gli
alloggi di edilizia residenziale pubblica, un settore che necessità di sviluppo
e non di smantellamento. Critico anche il giudizio sul testo della norma contro
le occupazioni abusive, che rischia di coinvolgere anche famiglie che non hanno
occupato illecitamente l’alloggio.
Un aumento di 100 milioni di euro per il Fondo nazionale per il sostegno
all'accesso alle abitazioni in locazione e di 225,92 milioni di euro in 5 anni
per il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Assieme a maggiore
coordinamento e velocità nell’erogazione.
Sono fatti salvi, fino al 31 dicembre 2015, gli effetti prodotti e i rapporti
giuridici sorti sulla base dei contratti di affitto registrati ai sensi dei
commi 8 e 9 del d.lgs. 23/2011, da parte degli inquilini nel caso di mancata
registrazione del contratto da parte dei proprietari. Questo dopo che questa
norma era stata dichiarata incostituzionale, per eccesso di delega, dalla Corte
costituzionale con la sentenza n. 50 del 2014.
Per il quadriennio 2014-2017 riduzione della tassazione sui redditi da locazione
con aliquota al 10% la cosiddetta cedolare secca per i contratti a canone
concordato nei principali comuni ed in quelli ad alta tensione abitativa e in
quelli per i quali sia stato deliberato, negli ultimi cinque anni precedenti
l'entrata in vigore della legge di conversione del decreto, lo stato di
emergenza a seguito di eventi calamitosi.
Interventi riguardanti l'edilizia residenziale pubblica, per 500 milioni di euro
provenienti da finanziamenti in precedenza destinati ad infrastrutture, con un
programma di recupero degli alloggi non assegnabili e che necessitano di
interventi edilizi leggeri. Il programma è stato esteso, oltre che agli immobili
di proprietà degli IACP, anche agli immobili di proprietà dei comuni e degli
enti di edilizia residenziale pubblica aventi le stesse finalità degli IACP.
Viene altresì previsto uno stanziamento di ulteriori 67,9 milioni di euro
(prelevati da un nuovo Fondo destinato a raccogliere le risorse non utilizzate
da alcuni programmi di edilizia residenziale) per il recupero di alloggi da
assegnare agli inquilini appartenenti alle categorie meno abbienti che
beneficiano della sospensione degli sfratti.