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Roma, 6 settembre 2013

La "Battaglia" degli Affitti
Articolo Sicet pubblicato dal quotidiano "Avvenire" venerdì 6 settembre 2013

Come ogni anno, nel mese di settembre, torna il tema degli affitti per gli studenti universitari fuori sede. I numeri di chi sceglie di spostarsi per gli studi sono importanti: si tratta di circa 700mila giovani. Con sacrifici non indifferenti per i genitori visti i prezzi che vengono praticati per queste locazioni. Le tipologie più comuni sono: il posto letto, la camera oppure l’intero alloggio. I prezzi differenti da città a città vanno dai 400 euro per le soluzioni più economiche sino ai 1.800 per quelle più care. Ma il problema per gli studenti fuori sede non è solo quello del caro-affitto, già pesante e in forte crescita con la prossima service-tax che andrà a sostituire in parte l’IMU. Le criticità maggiori vengono dal “nero”: l’evasione e l’elusione fiscale che deriva da questo settore degli affitti. Il SICET stima che il 70% delle locazioni a studenti siano irregolari. Quelle più frequenti sono: l’assenza del contratto, l’omissione della registrazione, la mancata consegna della ricevuta di pagamento e aumenti o richieste economiche ingiustificate. Affitti regolari per gli studenti è una grande battaglia da fare per il SICET e su questo tutti devono fare la propria parte, iniziando proprio dai primi interessati: gli studenti. Si tratta di una svolta culturale a cui le istituzioni a tutti i livelli e la società devono contribuire. La legge prevede che il contratto deve essere fatto in forma scritta. La legge n°431 del 1998 ha introdotto una tipologia specifica per gli studenti universitari. Il contratto per studenti può essere stipulato nei comuni sedi di università e nei comuni limitrofi e potrà essere intestato anche a più studenti, con la possibilità al subentro, nel caso che uno degli intestatari lasci l’immobile. Per studenti fuori sede si intendano gli iscritti a un corso universitario in un comune diverso da quello di residenza. Il contratto ha una durata minima di sei mesi e un massimo di tre anni. Il canone di locazione è previsto dagli accordi territoriali con agevolazioni fiscali per entrambe le parti. Per i proprietari se scelgono la tassazione IRPEF il reddito percepito dell’affitto andrà a sommarsi agli altri redditi e risulterà imponibile per 66,5%. Mentre se opteranno per la cedolare secca, il reddito dell’affitto percepito verrà tassato in misura fissa del 15%. Questa è la novità del decreto IMU che ha ridotto l’imposta che in precedenza era al 19%. Nel contratto è previsto un deposito cauzionale di importo sino a tre mensilità e produttivo degli interessi legali. Le spese condominiali e gli oneri accessori saranno ripartiti sulla base della norme. Il canone di locazione sarà aggiornato ogni anno in base all’indice istat, se il proprietario è tassato con l’Irpef. Mentre nel caso di opzione con la cedolare secca il locatore non può pretendere nessun aumento del canone fissato nel contratto. Anche l’inquilino studente potrà usufruire delle detrazioni sui canoni del 19%, per un importo non superiore a 2.633 euro. Per fruire della detrazione delle spese per canoni di locazione è necessario che l’università sia ubicata in un comune distante da quello di residenza dello studente almeno 100 chilometri e che il comune di residenza dello studente appartenga ad una provincia diversa da quella in cui è situata l’università. La detrazione spetta anche se le spese sono state sostenute dai genitori. Il contratto deve essere registrato entro trenta giorni dalla stipula o dalla decorrenza. Se il proprietario sceglie la tassazione ordinaria si dovrà versare l’imposta di registro del 2% del canone che verrà ripartita a metà tra le parti. Mentre se il proprietario sceglie la tassazione con la cedolare secca per la registrazione non si dovrà pagare nulla, ma il contratto dovrà essere comunque registrato. Attenzione! Per i contratti di locazione non registrati nei termini vi è una pesante sanzione per il proprietario. L’inquilino studente, in caso di contratto in nero, ha la possibilità di ottenere un contratto della durata di quattro anni più quattro, con un canone molto ridotto, se registra il rapporto di locazione. E considerati quanti sono i contratti “in nero” per gli studenti questa diventa una opportunità molto interessante e un forte deterrente per l’illegalità. Infine non è più necessaria la comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza tranne quando l’inquilino sia straniero. Va inoltre allegato al contratto l’APE, l’attestato delle prestazioni energetiche. Più informazioni in tutte le sedi del SICET.


Sito Internet: www.sicet.it e-mail: sicet@sicet.it

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