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Roma, 12 marzo 2013

Sfratto sospeso per affitto scaduto
Articolo Sicet pubblicato dal quotidiano "Avvenire" venerdì 1 marzo 2013

Negli affitti abitativi, l’esecuzione degli sfratti per finita locazione è sospesa fino al 31 dicembre. Lo prevede la legge di stabilità per il 2013. Questa possibilità riguarderà gli inquilini più vulnerabili. Quelli con un reddito annuo complessivo familiare inferiore a 27mila euro che siano o che abbiano nel proprio nucleo familiare: persone ultrasessantacinquenni, malati terminali, portatori di handicap con invalidità superiore al 66%. Gli inquilini non dovranno essere in possesso di un’altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. La sospensione si applica, alle stesse condizioni, alle famiglie con figli fiscalmente a carico. Il blocco degli sfratti potrà avvenire solo nei comuni capoluogo di provincia, in quelli confinanti con popolazione superiore a 10mila abitanti e in quelli ad alta tensione abitativa. Per usufruire della sospensione l’inquilino dovrà presentare agli uffici giudiziari un’autocertificazione. In tutte le sedi del SICET, l’elenco è nel sito internet www.sicet.it, è possibile trovare l’assistenza e tutte le informazioni per l’inoltro della documentazione. Durante il periodo di sospensione dello sfratto l’inquilino deve versare alla proprietà il canone d’affitto aumentato del 20%. Nella legge di proroga sono previsti dei benefici fiscali, per i locatori degli immobili ubicati nelle città metropolitane, e nei comuni ad alta tensione abitativa confinanti. Purtroppo la morosità oggi è la principale causa dei provvedimenti di sfratto, determinata essenzialmente da una forte divaricazione tra la capacità reddituale della domanda e i prezzi delle locazioni, mentre è residuale la motivazione della finita locazione (quella soggetta alla sospensione) e della necessità della proprietà. L’ultima analisi annuale del Ministero dell’Interno, pur con dati incompleti che stime SICET ritengono molto superiori, descrive il dramma degli sfratti in Italia. Con 63.846 provvedimenti esecutivi di rilascio, 123.914 richieste di esecuzione e 28.641 sfratti eseguiti. Nelle regioni, i provvedimenti emessi, segnano in Basilicata un aumento del 21,2%, in Campania del 17,9% e in Umbria del 14,1%. Il maggior numero di questi si concentra in Lombardia con 12.922 provvedimenti (il 20,2% del totale nazionale), segue il Lazio con 7.625 (11,9%), l’Emilia Romagna con 6.534 (10,2%), il Piemonte con 6.208 (9,7%), la Campania con 5.690 (9,9%), la Toscana con 5.402 (8,5%) e il Veneto con 4.280 (6,7%). Per quanto riguarda le richieste di esecuzione presentate all’ufficiale Giudiziario, la regione con il numero più elevato, nell’ultimo rilevamento, è la Lombardia con 37.171 richieste (il 30,0% del totale nazionale). Seguono la Toscana con 13.461 (10,9%), l’Emilia Romagna con 12.783 (10,3%), il Veneto con 12.134 (9,8%), il Lazio con 9.147 (7,4%) e la Campania con 8.239 (6,6%). La regione che presenta il maggior numero di sfratti eseguiti è sempre la Lombardia con 4.731 (il 16,5% del totale nazionale), seguita dall’Emilia Romagna con 3.790 (13,2%), dal Lazio con 3.008 (10,5%), dalla Toscana con 2.973 (10,4%) e dalla Campania e dalla Sicilia rispettivamente con 2.263 sfratti eseguiti (7,9%) e con 2.052 (7,2%). Per quanto riguarda il rapporto sfratto/famiglie, al primo posto si colloca Livorno (uno sfratto ogni 170 famiglie), seguono Lodi (1/190), Novara (1/191), Modena (1/225), Pistoia (1/234), Trieste e Pavia con uno sfratto ogni 240 famiglie. La dimensione del problema è ampia e se non si interviene per invertire il trend, nei prossimi tre anni saranno interessate altre 250.000 famiglie, oltre alle 150.000 attuali. Il SICET sostiene la necessità di allargare la tutela anche alla morosità incolpevole e chiede la costituzione di organismi locali che possano graduare le esecuzioni, di tutti gli sfratti, sulla base di una soluzione abitativa alternativa.


Sito Internet: www.sicet.it e-mail: sicet@sicet.it

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