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Roma, 4 gennaio 2013

La povertà energetica
Grande freddo, cinque milioni di famiglie non riescono a riscaldarsi

Articolo Sicet pubblicato dal quotidiano "Avvenire" venerdì 4 gennaio 2013

Emergenza freddo, 5 milioni di famiglie italiane non riescono a riscaldarsi. Da una analisi del SICET: inquilini, anziani e famiglie numerose, i soggetti più a rischio. La povertà energetica, in particolare quella legata al riscaldamento, in questi giorni in cui le temperature sono particolarmente rigide, rappresenta una vera e propria emergenza anche con fatti tragici. Numerose le morti di persone a causa dell’utilizzo di pericolosissimi sistemi o impianti di fortuna che emanano monossido di carbonio. Non si tratta purtroppo per il SICET, il Sindacato inquilini della CISL, solo di una privazione che tocca le persone che vivono in ricoveri oppure in alloggi di emergenza. Ma come descritto dall’ISTAT, nello studio: reddito e condizioni di vita, la difficoltà di riuscire a riscaldare adeguatamente l’abitazione in Italia interessa quasi una famiglia su cinque. Nell’anno precedente erano la metà con 2.700.000 nuclei. Il SICET ritiene questo andamento grave e preoccupante, peraltro in aumento, a causa della crisi economica e dei redditi che sta allargando a dismisura la fascia della povertà. Le persone più a rischio sono gli anziani; quasi il 21% non si riscalda perché non possiede reddito sufficiente. Oppure riduce i tempi di funzionamento e la temperatura dell’impianto. Gli ultrasessantacinquenni che vivono questo dramma sono il 24,3%. Con conseguenze molto pesanti. Infatti il freddo e l’umidità portano ad un aumento e un peggioramento delle malattie, in particolare quelle respiratorie. Particolarmente colpite dalla difficoltà di pagare le elevate bollette del gas o i debiti accumulati con le aziende distributrici sono anche le famiglie monoreddito, il 22% del totale. I nuclei con almeno tre figli minori, sono in povertà energetica per il 25%. Al nord nel 2010 la difficoltà a riscaldarsi interessava il 4,8% dei nuclei. Percentuale salita nel 2011 al 10,2%. Al centro dal 7,7% si è passati al 13,3% e al sud dal 21,7% al 30,8%. Rispetto poi al titolo abitativo, la povertà energetica colpisce particolarmente gli inquilini, già in difficoltà nel pagare l’affitto, le spese condominiali e anche il riscaldamento, provocando 150 mila sfratti per morosità nell’ultimo anno. Per chi è in difficoltà nel pagamento del riscaldamento, famiglie a basso reddito e numerose, è possibile chiedere un’ aiuto. Si tratta di un bonus introdotto con il decreto 185/08, convertito con la legge 2/09 e reso operativo dall'Autorità per l'energia, con la collaborazione dei Comuni. Il bonus è esclusivamente per il gas metano distribuito a rete (e non per il gas in bombola o per il GPL) e per i consumi nell'abitazione di residenza. L’agevolazione può essere richiesta se in presenza di un indicatore ISEE non superiore a 7.500 euro. Oppure inferiore a 20.000 euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico). Il bonus è determinato ogni anno dall'Autorità e dovrebbe consentire un risparmio del 15% circa sulla spesa media annua presunta per la fornitura di gas naturale, al netto delle imposte. Il valore del bonus è differenziato per tipologia di utilizzo del gas, solo cottura cibi e acqua calda, solo riscaldamento; oppure cottura cibi, acqua calda e riscaldamento insieme. Così come per numero di persone residenti nella stessa abitazione e per zona climatica di residenza, in modo da tenere conto delle specifiche esigenze di riscaldamento delle diverse località. Per fare domanda occorre compilare gli appositi moduli e consegnarli al proprio Comune di residenza o presso altro soggetto eventualmente designato dallo stesso Comune (ad esempio i Centri di Assistenza Fiscale). Purtroppo l’andamento numerico sulla difficoltà delle famiglie italiane a riscaldarsi, pur in presenza dei bonus, rappresenta un dato inequivocabile sull’esigenza di aumentarli. Cosa non semplice, in particolare per gli enti locali, visti i tagli della spending review. E’ necessario poi, come misura strutturale, spingere ancora di più sul piano di efficientamento energetico per un patrimonio immobiliare vecchio e con impianti obsoleti come quello presente in Italia. Il SICET chiede inoltre l’allargamento della possibilità di utilizzo delle detrazioni per il miglioramento energetico, oggi negata, agli enti gestori di edilizia pubblica (ex IACP).


Sito Internet: www.sicet.it e-mail: sicet@sicet.it

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