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Roma, 10 dicembre 2012

Si all'osservatorio sulla condizione abitativa
Articolo Sicet pubblicato dal quotidiano "Avvenire" venerdì 7 dicembre 2012

Il rifinanziamento del Fondo di sostegno per gli affitti, approvato dalla Camera nel disegno di legge di stabilità, e l’immediata attivazione dell’Osservatorio della condizione abitativa, sono i primi due risultati della importante campagna di mobilitazione del SICET e degli altri sindacati inquilini con lo slogan: “Abbassare gli affitti per fermare gli sfratti”. Iniziative avviate sul livello locale, con 105 presidi in altrettante città, e incontri delle delegazioni sindacali con i Prefetti dove è stata consegnata la piattaforma con le proposte per affrontare il disagio abitativo. La mobilitazione ha avuto un momento di sintesi nazionale, a fine novembre, con un presidio davanti al Ministero delle Infrastrutture. Grande è stata la partecipazione a piazzale di Porta Pia, dove con bandiere e striscioni le delegazioni provenienti da tutta Italia di SICET, SUNIA, UNIAT e Unione Inquilini hanno manifestato il grande disagio abitativo presente nel Paese. Una protesta contro l’assenza di qualsiasi misura per attenuare le difficoltà quotidiane di inquilini: anziani e giovani, italiani e stranieri, uniti dalla difficoltà di riuscire a pagare l’affitto a fine mese.  Il dati drammatici si sintetizzano con: 250mila sfratti di famiglie rimaste senza reddito, in continuo aumento con la crisi economica in atto, e, rispetto al 2010 con una crescita del 30%. 650mila domande per una casa pubblica, senza peraltro nessuna soluzione abitativa. Un settore, quello dell’edilizia pubblica, in cui gli enti gestori (ex IACP) sono lasciati a se stessi, senza nessun finanziamento e con la beffa di non poter usufruire, a differenza dei normali cittadini, delle detrazioni per le ristrutturazioni e per l’efficentamento energetico. Agevolazioni, che se concesse, permetterebbero di rendere immediatamente disponibili 20mila alloggi, oggi non assegnabili. Come continuano a crescere le famiglie che chiedono un contributo per l’affitto, l’unico ammortizzatore sociale del settore, raggiungendo 300mila richieste. “Il problema abitativo del Paese deve passare da una concezione legata all’emergenza ad una dimensione strutturale, con le conseguenti misure normative e di sostegno.” Questa la prima richiesta di Guido Piran, segretario generale del SICET, nell’incontro avuto con il sottosegretario Improta, al Ministero delle Infrastrutture, nel corso del presidio sindacale. Impostazione condivisa dal rappresentate del Governo che nel confronto ha illustrato il testo dell’emendamento al  disegno di legge di stabilità, approvato dalla Camera, in cui si introduce un fondo di 315 milioni di euro, per il finanziamento di alcuni interventi, tra cui i contributi per l’affitto, che con la spending review era stato azzerato. Positivo il giudizio di Piran: “e’ un primo risultato delle proposte che abbiamo fatto al Governo. Dopo l’approvazione finale della legge in cui ci auguriamo venga mantenuto questo testo, vi sarà il massimo impegno del SICET, perché la quota del fondo per gli inquilini sia adeguata alla domanda”. Altri due risultati della mobilitazione dei sindacati inquilini. L’avvio nelle prossime settimane dell’osservatorio della condizione abitativa, fermo da innumerevoli anni, che per il segretario del SICET consentirà di avere dati inconfutabili per sostenere la proroga degli sfratti sino a fine 2013. E l’accelerazione delle procedure di ultimazione di 5000 alloggi pubblici. Infine Piran ha sostenuto con il rappresentante delle Infrastrutture l’esigenza di riprendere il confronto sull’utilizzo della leva fiscale per favorire la riduzione degli affitti, attraverso la possibilità di maggiori entrate dalla tracciabilità nei pagamenti dei canoni. Tra gli impegni presi dal sottosegretario Improta è da registrare anche un tavolo tecnico con le Regioni per acquisire i dati sul grado attuazione dei piani di edilizia abitativa finanziati con fondi ex gescal. Altro risultato della mobilitazione arriva dalla Camera dei Deputati. Un ordine del giorno, con primo firmatario l’on. Braga, che impegna il Governo a prevedere misure  su: sfratti, edilizia pubblica, lotta all’evasione sulle locazioni e un fondo di garanzia alimentato dai depositi cauzionali.


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