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Roma, 22 novembre 2012
CAMERA DEI DEPUTATI
A.C. 5534-bis- ORDINI DEL GIORNO
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(legge di stabilità 2013). N. 1.
Seduta del 21 novembre 2012
La Camera,
premesso che:
la
crisi economica e finanziaria ha accresciuto il disagio abitativo: la domanda di
alloggi «sociali» si sta allargando a dismisura fino a ricomprendere categorie e
famiglie che fino a poco tempo fa non potevano essere definite in condizione di
bisogno;
il problema abitativo riguarda oggi non solo gli indigenti, ma anche una parte
consistente delle famiglie con reddito medio-basso che non hanno i requisiti per
ottenere un alloggio a canone sociale, né un reddito sufficiente per sostenere
un affitto di mercato o accendere un mutuo; si stima che il fabbisogno abitativo
per queste particolari categorie – escluse dal libero mercato e anche
dall'edilizia sociale – raggiunga quasi i quattro milioni di abitazioni;
secondo Nomisma, una famiglia su due, fra quelle che in Italia vivono in
affitto, è in difficoltà con il pagamento del canone mensile, che ammonta in
media a 350 euro per 70 mq e incide sul reddito per una quota superiore al 40
per cento; tale disagio aumenta nelle grandi aree metropolitane, dove il canone
sale a 650 euro al mese e le famiglie in affitto sono 2,5 milioni;
nonostante l'ultimo anno sia stato caratterizzato da mutui meno cari e tassi
molto bassi, crescono i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari;
sono aumentati in modo esponenziale i provvedimenti di sfratto, le richieste di
alloggi sociali, di contributi per l'affitto;
la morosità è oggi la principale causa dei provvedimenti di sfratto; limitati
gli sfratti per finita locazione e per necessità dei proprietari di liberare
l'alloggio; la morosità è conseguenza dell'insostenibile livello dei canoni di
locazione in relazione al reddito disponibile degli inquilini;
i comuni sono pressati da richieste crescenti di alloggi di edilizia
residenziale pubblica – stimate in numero di 650 mila – e dalle domande di
contributo del Fondo di sostegno all'affitto – non meno di 350 mila – il cui
capitolo di bilancio risulta, di fatto, sostanzialmente ridotto a zero;
considerato che:
il
disagio abitativo riguarda non meno di 5 milioni di famiglie e quasi 15 milioni
di persone;
l'VIII Commissione della Camera, nel marzo scorso, ha approvato all'unanimità
una risoluzione che impegna il Governo ad avviare il confronto con le parti
sociali per definire urgentemente misure per fronteggiare e contenere il disagio
abitativo;
il «piano nazionale di edilizia abitativa» non ha ancora avuto, di fatto,
concreta applicazione;
valutato che:
sono circa 800.000 le locazioni in nero: se fossero introdotte misure per
rendere tracciabile il pagamento dei canoni di affitto si potrebbe avere un
significativo aumento del gettito fiscale; ipotizzando, in media, un canone di
affitto di 6.000 euro all'anno, e una tassazione media del 20 per cento (tra
aliquote IRPEF 23 per cento e cedolare secca 21 per cento) si può stimare un
maggior introito di circa 1 miliardo all'anno;
la cedolare secca – che ha un onere elevato per il bilancio dello Stato – ha
ridotto il carico fiscale dei proprietari di immobili con redditi elevati ma non
ha contribuito a contenere il livello degli affitti e a far emergere l'evasione
fiscale,
impegna il Governo:
alla proroga degli sfratti al 31 dicembre 2013, al fine di differire di un anno
i provvedimenti esecutivi, allargando la tutela anche alla morosità incolpevole
e promuovendo la costituzione di organismi che possano, per il futuro,
elaborare soluzioni abitative che consentano di ridurre drasticamente le azioni
esecutive;
a rifinanziare il fondo per il sostegno delle abitazioni in locazione,
garantendo risorse congrue anche con il concorso delle regioni e degli enti
locali;
ad accrescere la disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica,
anche mediante contributi per riqualificare e rendere agibili tutti gli immobili
pubblici degli enti gestori non assegnati; a tal fine ad erogare i 70 milioni di
euro di residui disponibili e ad estendere agli Istituti autonomi case popolari
comunque denominati le detrazioni per ristrutturazioni edilizie, e a garantire a
tali alloggi piena esenzione dall'IMU; ad istituire un apposito capitolo di
bilancio per l'edilizia residenziale pubblica, a carico della fiscalità
generale;
a favorire la riduzione dei canoni di affitto, anche accrescendo il vantaggio
fiscale del canone concordato rispetto a quello libero;
a rendere tracciabile il pagamento dei canoni di locazione indipendentemente
dall'ammontare del canone mensile, intensificando altresì i controlli sul
patrimonio immobiliare in affitto;
ad introdurre una detrazione del 19 per cento sui canoni pagati dagli inquilini
in analogia a quanto previsto per il mutuo prima casa, anche per favorire
l'azione di contrasto all'evasione;
a destinare i depositi cauzionali relativi ai contratti di locazione, unitamente
a cofinanziamenti di Stato, Regioni e Comuni, alla costituzione di un Fondo di
Garanzia per favorire la tutela dalla morosità e l'accesso alle locazioni delle
famiglie in emergenza abitativa anche per sostenere l'attività delle Agenzie per
le locazioni istituite o da istituire da parte dei Comuni;
a costituire l'Osservatorio sul fabbisogno abitativo, finalizzato ad acquisire
dati sul disagio, la sua composizione sociale e reddituale e la sua
localizzazione.
9/5534-bis-A/184
Braga, Mariani, Morassut, Motta, Realacci, Margiotta, Iannuzzi.