Cronologia degli avvenimenti più significativi del Sicet
(dagli anni ‘70 ai giorni nostri)
È opportuno partire da un riferimento completo sulle motivazioni che hanno dato
origine all’Organizzazione e sui suoi primi sviluppi; questi si possono trovare
sulle tesi del 1° Congresso al punto 1 del 1° capitolo “L’avvio del Sicet
e gli anni ‘70”, pubblicate sul supplemento al n. 1 del Notiziario di ottobre
1984[1].
Il SICET nasce, promosso dalla Cisl e le Acli,
il 9 ottobre 1974 a Milano, e successivamente
in altre province della Lombardia, del Veneto, della Sicilia, del Piemonte
e Friuli V.G.
1974: Nel mese di novembre a Milano si tiene la prima Assemblea Organizzativa Provinciale, nella quale vengono puntualizzati i contenuti politici ed organizzativi.
1975: Il primo tesseramento del Sicet viene effettuato a Milano.
Nell’anno si aprono 15 sedi zonali, ubicate in città e nella provincia.
Alla fine dell’anno il Sicet, promosso dalla Filca-Cisl,
prende avvio a Palermo. Questo avviene sulla spinta della nascente necessità di
aggregare le famiglie sfrattate dai loro alloggi fatiscenti - ubicati nel centro
storico della città - e della successiva collocazione in Allocandati, ove
alcuni purtroppo tuttora vivono.
1976: A febbraio si tiene a Milano la prima riunione nazionale delle realtà
locali che hanno dato vita al Sicet e si dà avvio ad un Coordinamento
nazionale.
La prima sede nazionale viene insediata a Roma, in via Ravenna, 9/c.
Mentre il primo Convegno Nazionale sulla politica organizzativa del Sicet
si è tenuto in novembre a Venezia.
1977: Il Sicet di Milano-Lombardia, con Uil Inquilini e
Unione Inquilini, presenta alla Regione Lombardia una proposta di legge d’iniziativa
popolare, per l’uso sociale delle case sfitte.
In questo anno l’organizzazione è presente nell’intera Lombardia (almeno una sede
nei capoluoghi di provincia).
Si aprono le sedi, quasi tutte presso la Cisl, in tutte le città metropolitane e
capoluoghi di regione.
1978: Viene predisposto il primo tesseramento nazionale.
In aprile e ottobre si tengono due Comitati Nazionali a Bologna, dove si decide
sul tesseramento, sull’organizzazione, sulle linee politiche e si costituiscono
le prime Commissioni nazionali di lavoro.
In luglio a Firenze si tengono alcune giornate di studio sull’Equo Canone – legge
varata dal Ministro dei Lavori Pubblici on. Stammati durante le quali viene anche
messo a punto il “Manuale” sulla L. 392/78.
In questo anno si da’ vita al nostro notiziario “Casa e Territorio”,
testata tuttora attiva, anche se con pubblicazioni ridotte; preso atto dell’apertura
(nel 1998) del Sito Internet www.sicet.it[2],
dove vengono inserite giornalmente le notizie utili al nostro operare quotidiano.
1979: Il 3 marzo viene organizzata un’Assemblea Nazionale sui problemi
della casa a Roma, solo come Sicet - dal titolo “Diritto alla casa”
- per l’impossibilità di raggiungere un’intesa unitaria. Successivamente la divisione
verrà ricucita, soprattutto grazie al nostro significativo impegno.
Nello stesso anno la sede nazionale si trasferisce da via Ravenna, 9/c a viale Trastevere,
221 (Roma).
In ottobre si tiene un Comitato Nazionale, che determina un sensibile passo avanti
nella costruzione dell’esperienza nazionale.
A Dicembre si svolge a Roma il Seminario Nazionale sulla “Condizione abitativa,
territorio, crisi energetica”; durante il quale si affrontano i temi dell’uso
di energie alternative al petrolio.
In questo anno si raggiunge la presenza del Sicet in tutte le province,
dirigenza ed uffici.
Nell’anno in corso viene annunciato dalla Uil la nascita della Uil Inquilini nazionale,
organizzazione interna alla organizzazione che l’ha promossa.
1980: In quell’anno vengono tenute le prime Assemblee Organizzative Regionali
e Provinciali su tutto il territorio nazionale. Le riunioni hanno visto la partecipazione
di migliaia di iscritti e di dirigenti sindacali.
Viene pubblicata una analisi dei bisogni e possibili soluzioni sulla necessità di
garantire un alloggio alle famiglie[3].
1981: Il 21 e 22 febbraio si celebra a Roma la 1^ Assemblea Organizzativa
Nazionale, con lo slogan “La casa per tutti, un obiettivo possibile”.
Viene approvato lo Statuto dell’Organizzazione, ed eletto il Consiglio Nazionale
che eleggerà l’11 aprile la prima Segreteria: Pietro Praderi Segretario Generale,
Candido Bernuzzi Segretario Generale Aggiunto, Alessandro Gaboardi, Alessandra Ramadori
e Tiziano Toni, Segretari Nazionali.
1982: In seguito alle dimissioni di Praderi, il Consiglio Generale in
data 17 aprile, procede all’elezione della nuova Segreteria: Candido Bernuzzi (Segretario
Generale), Gianenrico Ceriani (Segretario Generale Aggiunto) Carlo Pignocco, Alessandra
Ramadori, Tiziano Toni (Segretari Nazionali). A questi si aggiunge successivamente
Vincenzo Cutazzo, Segretario Generale della struttura di Trieste.
Nel corso dell’anno si apre una trattativa unitaria con Confedilizia e Uppi sul
Contratto Tipo di Locazione, le Spese Condominiali e l’utilizzo dei Depositi Cauzionali.
In dicembre si tiene a Firenze il Convegno Nazionale “La riforma degli IACP per
il rilancio dell’edilizia pubblica”.
1983: Nel gennaio viene raggiunto un accordo di massima sul Contratto
Tipo e le Spese Condominiali (anche sulla scorta di quanto contenuto nella Guida
pratica)[4],
che non sarà mai formalmente sottoscritto dalla Confedilizia.
Nel mese di maggio, vengono convocati a Roma i Consigli Generali Unitari degli inquilini
(Sicet, Sunia e Uil Inquilini), contro la proposta di riforma della
legge di Equo Canone del Ministro dei Lavori Pubblici on. Franco Nicolazzi, successivamente
è viene prevista una manifestazione, poi sospesa per lo scioglimento anticipato
delle Camere.
1984: Inizia la trattativa unitaria con l’Aniacap – associazione che raggruppa,
a livello nazionale, gli Iacp - sui diritti sindacali, il contratto di locazione
tipo e l’autogestione condominiale.
In gennaio il Sicet partecipa alla consultazione del Cnel sul regime
delle locazioni (sono invitati i rappresentanti degli inquilini, della proprietà
edilizia, l’Anci e l’Aniacap).
A Lariano (Roma) nel mese di marzo, si svolge il Convegno Nazionale su: “Intervento
sul territorio: il ruolo e le prospettive politico-organizzative del Sicet”.
L’iniziativa, costituisce un importante momento di riflessione e approfondimento
sulla realtà del Sicet e sui suoi rapporti, con le Organizzazioni
promotrici (Essere servizio o sindacato? Mantenere l’autonomia o confluire nelle
case madri?). Al Convegno hanno partecipato, oltre ai dirigenti del Sicet,
i Segretari nazionali e regionali di Cisl e Acli.
Nel 1984 si tiene a Roma la prima grande manifestazione di piazza dei Sindacati
inquilini, è organizzata unitariamente contro l’emergenza casa. L’evento ha visto
la partecipazione di circa 50.000 persone.
In novembre è convocato il nostro Consiglio nazionale che apre la fase pre-congressuale.
1985: Il 28-29-30 marzo si celebra a Rimini il 1° Congresso Nazionale
avente come Tema “Il Sicet; un servizio, un movimento, un sindacato. Costruire
l’organizzazione di massa degli inquilini per il diritto alla casa, l’uso sociale
del territorio, la costruzione del salario sociale” Ne escono un nuovo Consiglio
nazionale ed una nuova Segreteria: Candido Bernuzzi (Segretario Generale), Carlo
Pignocco, Alessandra Ramadori e Tiziano Toni (componenti della Segreteria Nazionale).
Ad ottobre vengono convocati i Consigli Generali Unitari a Roma, per contrastare
la controriforma dell’Equo Canone, il Regime dei Suoli e l’Edilizia Residenziale
Pubblica promossa dal Ministero.
1986: Il 25 febbraio ed il 1° marzo a Lariano (Roma), si tengono due Seminari
Nazionali per i quadri e i dirigenti del Sicet sul Tema “Problema
dell’abitare; formazione e articolazione della domanda; dinamiche dell’offerta”.
In marzo si tiene una Manifestazione nazionale unitaria al Teatro Tenda di Roma,
sull’emergenza casa, con la presenza di tutte le Organizzazioni Sindacali e migliaia
di inquilini.
1987: Ai primi di marzo si hanno le dimissioni del Segretario Generale Candido Bernuzzi e con lui tutta la Segreteria Nazionale del Sicet; ne viene eletta in data 21 marzo una nuova: Carlo Pignocco Segretario Generale; vengono confermati Alessandra Ramadori e Tiziano Toni in qualità di Segretari Nazionali; a questi si aggiunge Ferruccio Rossini, Segretario Generale della Lombardia.
1988: Il 5, 6 e 7 maggio si tiene a Roma la 2^ Assemblea Organizzativa
Nazionale avente il seguente Titolo “Un sindacato per la casa, la città,
il territorio”.
A 10 anni dall'entrata in vigore della legge di Equo Canone (392/78), emergono le
difficoltà della norma. In breve: divaricazione dei costi tra centro e periferia,
con un maggior incremento per quest'ultima; mancanza di controllo effettivo del
mercato delle locazioni; innalzamento delle spese condominiali; l’adeguamento del
canone annuale con l’Istat ha portato ad una oltremodo lievitazione dell’inflazione;
etc. Quanto elencato, l’avevamo denunciato sin dal varo della legge. Inoltre si
è assistito al fiorire del mercato nero, a tal punto che solo le grosse proprietà
hanno rispettato la norma.
1989: S’intavolano incontri con le Associazioni della Proprietà Edilizia,
ed in particolare con la piccola (Uppi e Asppi), per raggiungere un’unica metodologia
di riparto ed accollo delle Spese Condominiali (quali importi sono a carico
degli inquilini e quali spettanti ai locatori).
La tensione abitativa non si riduce, anzi, a tal punto che il Ministro dei Lavori
Pubblici, on. Enrico Ferri, emana la legge 61/89, che sospende per 6 mesi l’esecuzione
degli sfratti.
Ma il fatto più rilevante è che vengono istituite le Commissioni Prefettizie di
"Graduazione degli Sfratti". Il Sicet è inserito in tutte le
Commissioni di Graduazione - istituite in tutte le Prefetture d'Italia - per tutelare
le famiglie sfrattate, affinché possano passare da "casa a casa".
1990: I rapporti Sindacali Unitari, tra Sunia e Uil Inquilini, diventano
più fluenti, ad un decennio dalla L. 392/78, che avevano visto il Sunia sorreggere
a spada tratta l'Equo Canone.
La nostra struttura si è, nel frattempo, diffusa capillarmente in tutte le zone
del territorio nazionale; spesso le sedi sono presso la Cisl (le Leghe
della Fnp e i recapiti zonali della Filca) ed alcune volte anche alle
Acli.
1991: A Chianciano (Si) in data 18, 19 e 20 aprile si tiene il 2°
Congresso Nazionale; il titolo è “Il territorio dei diritti e delle solidarietà
– rafforzare la rappresentanza per rilanciare la politica sociale della casa e della
città”. Dalle elezioni che ne seguono, viene confermata la Segreteria Generale
(Carlo Pignocco) e Nazionale (A. Ramadori e F. Rossini).
Numerosi Decreti e Leggi, di proroga o slittamenti degli sfratti, nel frattempo
vengono emanati dai vari Governi per far fronte alla crescente tensione abitativa.
1992: Nel mese di giugno si stipula un Protocollo con l’Aniacap, sulla
rappresentanza dei Sindacati Inquilini nell’Edilizia Pubblica.
A luglio il Segretario Generale Pignocco si dimette e l’11 settembre si elegge una
nuova Segreteria: Segretario Generale Alessandra Ramadori; Segretari Nazionali Ferruccio
Rossini e Maria Guerrini Segretario Generale del Lazio.
L’8 agosto si vara la legge 359, chiamata Patti in deroga[5],
il Ministro del Tesoro on. Giovanni Goria è l’artefice del testo, in analogia della
legge sui Patti Agrari. La norma fornisce la possibilità ai contraenti (locatore
ed inquilino) di derogare alla legge dell’Equo Canone, a patto che questi si facciano
assistere – durante la stesura e la stipula del contratto d’affitto – dalle Associazioni
di categoria (Sindacati Inquilini ed Associazioni della Proprietà Edilizia).
Si fanno i primi passi sulla via della contrattazione – in modo unitario con Sunia
e Uniat (ex Uil Inquilini) con la controparte, ed in particolare con: Confedilizia;
Uppi; Asppi; Appc. Questo è un momento fervido di contrattazione, per arrivare ad
acquisire e definire un ruolo sindacale che la legge, di fatto, non prevede.
1993: Ad aprile si elegge una nuova Segreteria, a seguito delle dimissioni
della precedente: Segretario Generale Giovanni Libero; Segretari Nazionali: Alessandra
Ramadori; Maria Guerrini e Ferruccio Rossini.
I Tavoli di trattazione della legge 359/92 cominciano ad essere numerosi, oltre
quelli con le Associazioni della Proprietà Edilizia, si aggiungono quelli della
grande proprietà. Tra quelli che rivestono una notevole rilevanza si evidenziano:
gli Istituti di Credito (Banca d’Italia, Monte Paschi di Siena, San Paolo di Torino, Cariplo, Banca Nazionale del Lavoro, Banca di Roma, etc.);
alcune importanti proprietà presenti a livello regionale o territoriale.
Con questa norma le Organizzazioni di settore cominciarono a contrattare[6], ma contemporaneamente sorgono numerose associazioni che poco associano.
1994: Il 18 gennaio, si dimette Maria Guerrini ed entra al suo posto Rodolfo
Rinaldi, Segretario Generale di Viterbo.
Si tiene la 3^ Assemblea Organizzativa Nazionale, nelle date 16, 17
e 18 novembre a Vico Equense (Na), con il titolo “Organizzazione, Contrattazione,
Solidarietà”.
Continuano i contatti con le Associazioni della proprietà edilizia che, purtroppo,
non sempre portano a calmierare i canoni di locazione; particolarmente con le proprietà
private che spesso minacciano di attuare, in modo indiscriminato, gli sfratti per
finita locazione.
1995: Vengono aperti numerosi Tavoli di Trattativa, per l’applicazione
dei contratti a Patti in Deroga. I livelli strutturali sono due, quello nazionale
e provinciale, ma alcune volte il regionale svolge un ruolo che, di fatto, sopperisce
alle carenze dei territoriali.
Nei mesi di giugno e luglio vengono attivate mobilitazioni regionali, per impedire
un aumento generalizzato dei canoni di locazione sull’E.R.P.
Si è tenuta una Manifestazione Unitaria di piazza (a Roma dalla Stazione Termini,
a piazza Santissimi Apostoli), contro il caro affitti. All’evento sfilano migliaia
di inquilini, portati nella capitale da centinaia di autobus; con le nostre bandiere
svettano anche quelle dei sindacati Confederali, particolarmente quelle dei pensionati.
1996: A seguito della manifestazione dell’anno precedente, parte la raccolta
unitaria delle firme di una “Legge d’Iniziativa Popolare”, per superare la L. 392/78
e la L. 359/92, per eliminare le continue emergenze abitative. In soli tre mesi
si raccolgono oltre 100 mila firme.
Nel contempo i Ministri dei Lavori Pubblici, Antonio Di Pietro ed il successivo
Paolo Costa, tentano di modificare la L. 392/78 e L. 359/92; mentre il primo, cerca
di tenere in considerazione le esigenze di entrambe le parti in causa, il secondo
risponde particolarmente alle necessità della controparte.
Nel maggio le Organizzazioni Sindacali unitarie rinnovano il Protocollo con Federcasa
Aniacap, per la riqualificazione degli immobili E.R.P.; si istituisce una Commissione
Conciliativa per ridurre la conflittualità con gli assegnatari.
1997: Si celebra il 3° Congresso Nazionale del Sicet,
con il titolo “Sindacato uguale solidarietà, per il diritto all’abitare e all’abitare
in affitto” il 14, 15 e 16 maggio a Chianciano (Si). L’assise conferma la Segreteria
uscente.
Ma a fine settembre si dimette – a fronte di notevoli difficoltà politiche interne
alla organizzazione - e viene eletta, il 23 settembre, una nuova Segreteria Nazionale,
così composta: Segretario Generale Ferruccio Rossini; Segretari Nazionali Alessandra
Ramadori e Rodolfo Rinaldi.
Nel mese di ottobre viene insediata l'Agenzia per l'Affitto, tra Sind. Inquilini
Confederali (Sicet, Sunia ed Uniat) e le tre Centrali di Cooperative
Edilizie. La finalità di quest’organismo è d’immettere, sul mercato, abitazioni
a canone calmierato.
Il 30 dicembre la nostra organizzazione aderisce, in modo collettivo, alla Cisl;
in quella occasione si sottoscrive un Protocollo[7]
– tra i due Segretari Generali (Sergio D’Antoni e Ferruccio Rossini)
di reciproca compartecipazione e di sostegno. La finalità di questo atto è quello
di rispondere alle esigenze dei rispettivi iscritti, ed al reciproco proselitismo
associativo; garantendo al Sicet il raggiungimento dell’autonomia
economica ed alla Cisl l’assistenza, sui temi dell’abitare, dell’ambiente
e del territorio, ai propri iscritti.
1998: Nel mese di marzo il Sicet apre un proprio Sito Internet
nel web (www.sicet.it).
In aprile si pubblica un opuscolo, che ha avuto una tiratura di 45 mila copie, sulla
legge 449/97 (Detrazione fiscale sui lavori di manutenzione immobiliare, 41%; in
seguito ridotta al 36%) in collaborazione con: la Filca; la Fnp; il Caaf[8].
Si sottoscrive un Accordo integrativo con la FNP.
A dicembre viene varata la legge 431/98, il Ministro dei Lavori Pubblici in carica
era il prof. Paolo Costa.
La norma è contrastata dalla nostra organizzazione, dalla Cisl, le
Acli e la Caritas, in quanto la norma non è rispondente ai bisogni sociali
delle famiglie in affitto. Il solo punto positivo è l’articolato relativo alla contrattazione/concertazione
dei canoni di locazione.
Il 17 dicembre viene stipulato un Accordo con le FF.SS., per l’applicazione degli
affitti sul patrimonio immobiliare; si prevede la costituzione di una Commissione
Paritetica Conciliativa.
1999: La 4^ Assemblea Congressuale del Sicet,
si tiene a Roma nei giorni 29 e 30 aprile, con il titolo “Il progetto del Sicet
per la contrattazione e la tutela della condizione abitativa”.
L’assise si era aperta con un Convegno – con la partecipazione delle Associazioni
interessate e le autorità competenti - che faceva il punto sulla situazione abitativa
nazionale, alla luce dell’applicazione della legge 431/98.
In questo anno la Federazione Pensionati Cisl per costruire una nuova coscienza
culturale e politica tra gli anziani, pubblica una Guida Pratica, che vede il nostro
apporto sul capitolo riferito all’Abitazione.[9]
2000: Si sottoscrivono gli Accordi Integrativi sulla legge 431/98[10],
in particolare con gli Enti Previdenziali. Si realizza anche la prima raccolta delle
richieste degli iscritti per poter beneficiare dei contributi finalizzati al sostegno
dell’affitto (Fondo Sociale Affitti).
Nel contempo siamo chiamati ad aiutare gli inquilini delle case degli Enti Previdenziali,
che mettono in vendita il loro patrimonio abitativo; prioritaria per noi è la salvaguardia
del bene primario casa, attraverso il rinnovo del contratto o l’acquisto diretto
della propria abitazione.
2001: Il 25 gennaio si tiene un Convegno Nazionale sul bisogno di alloggi
pubblici e di Affitto Agevolato, dal Titolo “Rilanciare la politica abitativa
sociale”. Ai lavori partecipa il neo eletto Segretario Generale della Cisl
Savino Pezzotta.
Si siglano degli Accordi Integrativi – alla legge 431/98 - con alcune Casse Previdenziali
degli Istituti di Credito.
In data 28-29-30 maggio a Roma, si celebra il 4° Congresso Nazionale
del Sicet, con il seguente tema: “Conquistare una politica sociale
della casa: costruire un sistema diffuso dei diritti”. Il Congresso apre con
un convegno dal Titolo “L’affitto: problemi aperti e proposte per un futuro nell’abitare”,
che è servito per sensibilizzare le autorità e l’opinione pubblica.
Nella giornata finale viene eletto il Segretario Generale del Sicet,
Ferruccio Rossini e la Segreteria Nazionale (Alessandra Ramadori, Rodolfo Rinaldi);
confermando, in questo modo, la dirigenza uscente.
Il Governo, neo eletto nel mese di maggio, vara una nuova proroga degli sfratti
– limitata alle sole famiglie con all’interno ultrasessantacinquenni o con portatori
di handicap – sino alla fine dell’anno. Questa viene successivamente reiterata con
ulteriore provvedimento sino al 30 giugno 2004.
Nel settembre si stipula l’Accordo con Poste Italiane, sulla determinazione dei
canoni di locazione del patrimonio immobiliare. Si prevede la costituzione di una
Commissione Conciliativa tra la proprietà e i Sindacati Inquilini unitari.
Ma l’anno deve ancora finire che, una sentenza della Suprema Corte Costituzionale
stravolge la legge 431/98, precisamente l’art. 7 che prevedeva la regolarità fiscale
per poter accedere alla esecuzione dello sfratto; la decisione della Consulta annulla
questa regola e gli escomi riprendono alacremente.
Il Governo, di Centro-Destra, accelera i tempi di vendita del patrimonio pubblico
(Enti Previdenziali, Demanio e di Società Pubbliche) ammontante a circa 100 mila
appartamenti – ed altri immobili diversi dal residenziale - coinvolgendo altrettante
famiglie di lavoratori e pensionati nell’operazione di Cartolarizzazione dei beni
anche demaniali. E’ il più grosso movimento di capitale immobiliare, avvenuto negli
ultimi cento anni nel nostro paese.
E’ di quest’anno una lieve modifica della 431/98 (legge 2/02), tendente ad accentrare
la contrattazione tra le organizzazioni di settore per le parti contrattuali inerenti
alla normativa; rimane al livello territoriale solo la parte inerente alla determinazione
dei canoni.
2002: A gennaio si sottoscrive il Protocollo d’Intesa con le Imprese di
Assicurazione (Ania), per sottoscrivere, a livello territoriale, i contratti in
base alla legge 431/98.
Nei mese di febbraio, ricominciano le trattative per la revisione degli Accordi
previsti dalla legge 431/98, in merito agli affitti Contrattati. Il bilancio
dei tre anni trascorsi che si defila - attraverso un’indagine promossa a livello
nazionale dal Sicet[11]
- è molto deludente, la norma ha portato ad una lievitazione generalizzata dei canoni
e ad un incremento della tensione abitativa (aumento degli sfratti, particolarmente
per morosità). I lavoratori dipendenti ed i pensionati non possono permettersi di
spendere dal 50% al 100% del loro reddito[12],
per pagare le pigioni e le spese condominiali.
Dispiace costatare che quanto avevamo previsto, al momento dell’iter parlamentare
del disegno di legge - che ha portato al varo della 431/98 - si è puntualmente realizzato.
A nulla è servito esporre, nei primi mesi dell’anno, al Vice Ministero alla partita
le difficoltà in cui si dibattono numerosi inquilini.
Il 6 settembre 2002 con il Coordinamento della proprietà immobiliare - composta
da Asppi, Confappi, Federproprietà e Uppi - sottoscriviamo la Convenzione (legge
431/98, art. 4); purtroppo non si riesce a fare altrettanto con la Confedilizia.
Questa associazione pone, al tavolo della Trattativa nazionale, condizioni inaccettabili
ed insostenibili da parte dei nostri associati.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anziché limitarsi a trasformare
in Decreto (30 dicembre) il contratto raggiunto tra le parti nel settembre - prendendo
a pretesto che la Convenzione nazionale non è stata sottoscritta da tutte le parti,
ma solo da alcuni (seppur la stragrande maggioranza) - modifica il testo e peggiora
notevolmente la situazione contrattuale a scapito dei conduttori.
Anche in questo caso il Governo ha fatto una scelta di campo, stare con i padroni
di casa.
Di fatto, la proprietà ha trovato nella conversione in legge della Convenzione,
quanto non avevano osato sperare raggiungere nei 9 mesi di Trattativa con noi.
2003: Sin dai primi mesi dell’anno si aprono i Tavoli di Trattativa in
tutti i comuni ad Alta tensione abitativa (pesantemente ridotti da un Decreto emanato
dal Ministero delle Infrastrutture). Da subito ci rendiamo conto che le Associazioni
della proprietà edilizia - alcune volte anche quelle che hanno con noi sottoscritto
la Convenzione nazionale del settembre 2002 - pongono condizioni inaccettabili.
Emergono le prime difficoltà anche negli iniziali confronti tra le parti, sfociate
in alcuni casi in una mancata sottoscrizione della Convenzione locale.
A quanto sopra si aggiunge il notevole innalzamento dei costi delle vendite della
Cartolarizzazione immobiliare.
Quanto emerso dalle trattative territoriali, rende indispensabile un innalzamento
del livello di attenzione e contestazione. A tal proposito si sollecitano le Confederazioni
sindacali Cisl, Cgil e Uil, affinché prendano posizione nel merito; ormai l’innalzamento
mensile dei canoni, supera largamente qualsiasi rinnovo contrattuale di lavoro.
Nel contempo si predispongono momenti, anche con Sunia ed Uniat, di massima sensibilizzazione
dell’opinione pubblica, particolarmente nei mesi di Presidenza Ue dell’Italia.
In aggiunta puntiamo alla convocazione, da parte della Presidenza del Consiglio
dei Ministri, di una Convenzione nazionale sul tema dell’Abitare in affitto. Su
questa iniziativa riusciamo a far convergere: i Sindacati Confederali; la Federcasa-Aniacap;
l’Anci; i Presidenti delle Regioni; la Cooperazione; la Confindustria; l’Ance; Il
Coordinamento della Proprietà Edilizia.
Sottoscriviamo Protocolli integrativi, rispetto a quello siglato nel 1997 con la
Cisl, con il Caaf-Cisl e la Fnp-Cisl. Con la Federazione degli Edili si hanno contatti
per avere momenti d’intreccio conoscitivo e collaborativo sui temi dell’abitare,
dei materiali, dell’ambiente e del territorio.
Si celebra la 5^ Assemblea Organizzativa nazionale (11, 12 e 13 novembre)
a Milano, dal titolo “Dal Sicet: l’organizzazione; il pensiero e l’azione; per
un nuovo welfare dell’abitare”. In quell’Assise si approfondiscono naturalmente
i temi interni dell’organizzazione, ma particolarmente la non più sostenibilità
- da parte dei lavoratori, pensionati, giovani ed immigrati - delle richieste da
parte della proprietà edilizia attraverso un Convegno dal Tema: “La questione abitativa:
riflessioni, interpretazioni, valutazioni e proposte”.
Seppur con alcuni mesi di anticipo - cogliendo l’occasione della Assemblea Organizzativa
- celebriamo il Trentennale del Sicet. Ai vari livelli della
nostra organizzazione sono premiati i colleghi che hanno profuso tante loro energie
per aiutare le numerose famiglie, che si sono trovate in difficoltà sui temi della
casa e del territorio.
2004: Nell’intero anno sono proseguiti i Tavoli di trattativa Territoriale
sull’applicazione dei Contratti calmierati della 431/98; le difficoltà espresse
sopra (anno 2003) hanno bloccato alcune sottoscrizioni - Milano è il caso più eclatante,
ma anche Belluno e Crotone - a queste difficoltà si assommano le mancate convocazioni
effettuate da alcuni Sindaci, ad esempio Taranto.
Sulla scorta di queste difficoltà i tempi si sono allungati, a tal punto che il
Ministero delle Infrastrutture ha emanato il Decreto Interministeriale - previsto
dalla legge 431/98 - sostitutivo agli Accordi tra le parti; questo atto ha, alcune
volte, messo in ulteriore difficoltà l’utilizzo di questi tipi di contratto.
Per le difficoltà evidenziate, in due Scioperi Generali Confederali (26 marzo e
30 novembre), tra i messaggi lanciati, hanno considerato la questione casa prioritaria
anche per il mondo del lavoro.
Nel mese di luglio si è sottoscritto il Protocollo con il sindacato degli Edili
della Cisl (Filca) ed il Centro Studi, della Cisl; le finalità
di questo accordo sono di sviluppano progetti comuni - casa, territorio ed ambiente
- tra le due organizzazioni sindacali, anche per creare nuovi quadri e futuri dirigenti
con una maggiore sensibilità nei rispettivi campi, in cui operano le strutture sindacali,
e mettere in campo momenti formativi settoriali.
Le difficoltà unitarie tra noi e Sunia ed Uniat su come superare la crisi e gli
alti costi degli affitti, vengono superate a settembre con la decisione di indire
una campagna di raccolta delle firme per una Petizione Popolare: contro il caro
affitti, eliminando i contratti a mercato libero; rilanciare i canoni concordati;
la realizzazione di case popolari; lo stanziamento di congrui importi per garantire
un Fondo Sociale Affitti all’altezza delle richieste. La campagna - alla quale hanno
aderito anche Cisl-Cgil-Uil, l’Anci e i Sindaci di grandi città - ha raccolto oltre
300 mila firme.
A settembre il Governo emana una nuova legge (269/04) di proroga degli sfratti,
anche se limitata ai soli possessori di redditi bassi e che racchiudono nei loro
nuclei familiari persone anziane o disabili; la legge coinvolge oltre 30 mila nuclei.
La proroga parte dal 1 luglio 2004 fino il 31 marzo 2005. Il Ministero preposto
si avvarrà degli “Sportelli emergenza sfratti”, insediati presso gli ex Iacp, in
tutte le città capoluogo di provincia.
Nel mese di novembre viene indetta a (Torino la Conferenza nazionale della
Casa), dall’Anci, dalle Associazioni dei Presidenti delle Regioni e dalla
Federcasa-Aniacap. La richiesta di questa iniziativa è stata da noi sollecitata
due anni prima e doveva servire a far sì che il Governo, ed il Parlamento, sensibilizzati
dalle nostre prese di posizioni, risolvessero il tema casa e dell’emergenza.
Emerge sin dalle prime battute del Convegno che il Governo - rappresentato dal Sottosegretario
del Ministero delle Finanze e dell’Economia, dal Sottosegretario del Ministero del
Lavoro e del Welfare, da un dirigente del Ministero delle Infrastrutture e da un
dirigente del Ministero per le Autonomie - non prende alcun impegno, anzi si limita
ad elencare il proprio operato ed elargire critiche nei confronti di chi opera in
campo associativo. Un nulla di fatto, se non l’impegno preso dalla Presidenza della
Federcasa a predisporre un testo base sull’Edilizia Pubblica ed i finanziamenti
sottesi, al quale il Sicet si è immediatamente reso disponibile a
collaborare con la Federazione che associa gli ex Istituti di case popolari.
2005: Nel gennaio viene insediato, presso il Ministero delle Infrastrutture
e Trasporti, una Commissione - composta dai Sindacati inquilini, le Associazioni
della proprietà, Federcasa (associazione che rappresenta gli ex Iacp), l’Anci (associazione
che rappresenta i Comuni), le Regioni e i dirigenti del Ministero - per affrontare
e predisporre il materiale idoneo per il funzionamento degli “Sportelli emergenza
sfratti”, che raccoglieranno i contratti, rinnovati o firmati ex novo, nonché elargire
ai Locatori i finanziamenti previsti dal D.L. 240/04. La nostra presenza fa si che
si accolgano alcune proposte sottoposte in Commissione, quali: lo slittamento dei
termini di presentazione dei contratti d’affitto, dal 31 marzo al 30 giugno 2005;
che il gruppo si trasformi in Osservatorio della condizione abitativa (art.
12, L. 431/98), struttura permanente di supporto al Ministero preposto e di analisi
sull’argomento.
La campagna di raccolta delle firma della Petizione Popolare, iniziata a settembre
del 2004, si è conclusa nel momento in cui si sono portate le 300 mila firme al
Presidente della Repubblica (Azeglio Ciampi), affinché sensibilizzi il Parlamento
a porre mano ad una riforma complessiva delle leggi sugli affitti (privato e pubblico).
Nel corrente anno dall’8 al 10 giugno si tiene il 5° Congresso del Sicet,
nazionale, sarà celebrato nella città di Napoli, dal titolo “Una politica abitativa:
dall’emergenza alla programmazione”; il Congresso si apre con un Incontro Dibattito
dal tema: “L’edilizia Sociale: garantire l’accesso, programmare e ampliare l’offerta”.
Il Sicet è sempre più convinto che il nostro paese non può superare
l’emergenza sfratti, se l’edilizia pubblica è confinata a meno del 5% (circa 800
mila alloggi) delle abitazioni in affitto.
Saranno presenti circa 300 delegati, provenienti da tutta la nostra penisola.
Conclusioni
Auguriamo a tutti di avere la possibilità di operare in un’organizzazione come la nostra, per poter dare una mano a tutte le persone e le famiglie che hanno bisogno di solidarietà (non solo umana); ma soprattutto di una rappresentanza politica e sindacale, che solo nell’ambito di una grande Confederazione, quale è la Cisl, è possibile raggiungere. Tutto ciò per portare avanti richieste risolutive dei bisogni di individui che rappresentiamo e tuteliamo, giorno per giorno; a fianco a loro combattiamo battaglie civili e di tutela dei diritti di cittadinanza che, spesso i nostri governanti, dimenticano.