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COMUNICATO STAMPA |
Roma, 28 febbraio 2018
VIOLENZA DOMESTICA, FALOTICO (SICET CISL):
“NIENTE CASA POPOLARE A CHI SI MACCHIA DI DELITTI FAMILIARI È NORMA DI CIVILTÀ”
Niente casa popolare per chi si macchia di delitti
di violenza domestica. È quanto prevede la legge n. 4/2018, entrata in vigore lo
scorso 16 febbraio, che modifica alcune norme del codice civile, del codice
penale e del codice di procedura penale. La nuova norma dispone che, in caso di
condanna, anche non definitiva, o di applicazione della pena su richiesta delle
parti per i reati, consumati o tentati, contro la famiglia e contro la persona,
il condannato assegnatario di un alloggio di edilizia residenziale pubblica
decade dalla relativa assegnazione. La norma stabilisce anche che le altre
persone conviventi subentrano nella titolarità del contratto conservando così il
diritto di abitazione.
Per il segretario nazionale del Sicet Cisl, Nino Falotico, “si tratta di una
norma di civiltà che sana finalmente una palese ingiustizia e mira a tutelare
gli orfani e i coniugi superstiti vittime di violenze e reati domestici che fino
ad oggi, oltre al danno della violenza subita, pativano anche la beffa
dell’allontanamento in strutture protette, mentre l’abitazione restava nella
disponibilità del reo. Ora chi si macchia di violenza domestica - spiega
Falotico - perde il diritto alla casa anche solo in caso di condanna in primo
grado. È un passo avanti importante nel nostro ordinamento civile e penale
perché introduce una tutela reale della parte più debole dei nuclei familiari,
come le donne oggetto di violenza da parte dei coniugi o i figli, minorenni o
maggiorenni non economicamente autosufficienti, rimasti orfani di un genitore a
causa di un crimine commesso dall’altro genitore”.
“Se consideriamo che oltre la metà delle violenze contro le donne si consuma tra
le mura domestiche per mano del coniuge o convivente - conclude il segretario
del Sicet Cisl - l’auspicio è che questa norma, oltre a sanzionare i
comportamenti violenti, contribuisca a far maturare nella società italiana, in
particolare tra le nuove generazioni, quella cultura del rispetto che è alla
base di ogni pacifica convivenza”.