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COMUNICATO STAMPA |
Roma, 19 ottobre 2017
EMERGENZA CASA,
FALOTICO (SICET CISL) SENTITO DAL GRUPPO PD IN SENATO SULLA
LEGGE DI BILANCIO:
“SERVONO RISORSE PER FARE POLITICA ABITATIVA”
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Roma, 18 ottobre 2017 – “La situazione abitativa
nel nostro paese è critica e va affrontata con modalità e risorse adeguate”. Lo
ha detto oggi il segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, nel corso di
un incontro in Senato con il gruppo del Partito democratico presieduto dal
capogruppo in commissione Bilancio, Sen. Giorgio Santini. All’incontro, oltre al
Sicet Cisl, ha partecipato il Sunia Cgil con il segretario generale Daniele
Barbieri. Sul tavolo le misure per la casa contenute nella legge di stabilità
appena licenziata dal governo, misure ritenute dal sindacato inquilini della
Cisl “largamente insufficienti e prevalentemente orientate ai proprietari di
abitazioni”. Nel corso della riunione, Falotico ha evidenziato che “l’emergenza
casa è il risultato dei tagli al welfare abitativo fatti nel corso degli anni e
al mancato rifinanziamento degli istituti di sostegno agli inquilini deboli”.
“L’Italia vive una situazione paradossale: abbiamo più abitazioni che famiglie,
31,2 milioni contro 24,6 milioni, pertanto vi sono 7 milioni di abitazioni
vuote, eppure non si riesce a dare un risposta strutturale al disagio
abitativo”, ha osservato il segretario del Sicet nel corso dell’audizione,
sottolineando che “qualsiasi misura di politica abitativa non può prescindere
dal rifinanziamento dell’offerta a canone sociale”. Per Falotico “serve un piano
nazionale per l’edilizia residenziale pubblica da sostenere con un prelievo
fiscale di scopo sul comparto immobiliare o destinando una quota prestabilita
del bilancio nazionale e regionale alle politiche per la casa”.
Sul capitolo dell’emergenza sfratti il segretario del Sicet ha segnalato che nel
2016, secondo i dati forniti dal ministero degli Interni, sono in aumento sia le
richieste di esecuzione di sfratto (158.720, +3,09%) sia gli sfratti eseguiti
(35.336, +7,99%), mentre resta alto il numero dei provvedimenti di sfratto
emessi, seppure in flessione del 5,5% rispetto al 2015, pari a 61.718, di cui
54.829 per morosità o altra causa diversa dal normale termine del contratto di
locazione o da necessità del locatore. “Per ridurre l’emergenza sfratti e il
rischio di deprivazione abitativa – ha sottolineato Falotico – è necessario
riformare la legge 431/98 attraverso il superamento del doppio regime dei
contratti assegnando al canone agevolato-convenzionato il ruolo di regolatore
generale della locazione privata attraverso un contratto nazionale dell'affitto,
integrato dagli accordi locali, da definire con la contrattazione collettiva.
Inoltre serve un dispositivo normativo per la graduazione e la programmazione
locale della concessione della forza pubblica su tutti i provvedimenti di
rilascio in base alle possibilità di ‘rialloggio’ delle famiglie e la cronologia
del titolo esecutivo”.
“Per fare politica abitativa servono risorse e di risorse in questa legge di
bilancio ne vediamo davvero poche. Bisogna cambiare lo spartito che i governi
hanno suonato negli ultimi anni – ha rivendicato Falotico – portando il fondo
per la morosità incolpevole dagli attuali 11 milioni almeno a 50 milioni di euro
per dare un risposta a circa 7 mila famiglie disagiate e destinando almeno altri
500 milioni al fondo di sostegno alle locazioni che nelle ultime due leggi di
stabilità è stato praticamente azzerato nonostante le 245 mila richieste
pervenute”. Per il segretario del Sicet è necessario inoltre accorpare la
governance dei due fondi “per superare le attuali difficoltà gestionali” e
rivedere il sistema delle detrazioni fiscali per gli inquilini portando al 19
per cento la detrazione del canone di affitto nel settore privato, "soluzione
che tra l’altro favorirebbe – ha spiegato Falotico – l’emersione dei contratti
parzialmente o totalmente a nero”. Chiesta anche la proroga delle detrazioni per
gli inquilini di edilizia residenziale pubblica, in scadenza a fine anno, nonché
il rimborso della detrazione non goduta agli inquilini incapienti. Infine,
“tenendo conto che la bozza di legge di stabilità prevede un bonus fiscale
significativo solo per i proprietari, come la conferma della cedolare secca al
10% per i canoni concordati, mentre per gli inquilini non prevede nulla”, ha
fatto notare Falotico, il Sicet ha proposto di elevare la cedolare secca al
11-12% e destinare questo incremento al fondo affitti o a misure a favore degli
inquilini.
Il Sen. Giorgio Santini, dopo aver ascoltato le istanze e le proposte esposte,
riferisce Falotico, ha sottolineato il tipo di approccio del governo ai temi di
emergenza sociale, caratterizzato da un’impostazione che introduce fattori
trasversali: la recente istituzione del fondo povertà, le opere di
ristrutturazione del patrimonio edilizio e il fondo per gli interventi su
infrastrutture, mobilità e territorio. Ciò non esclude però la fondatezza di un
intervento mirato all’emergenza abitativa. Il Sen. Santini ha ritenuto infatti
interessante la proposta dell’unificazione del fondo di sostegno alle locazioni
e del fondo morosità incolpevole, anche recuperando le risorse inutilizzate di
quest’ultimo. Considerato che al momento il dibattito è ancora aperto, Santini
si è impegnato a verificarne la praticabilità e, fermo restando l’equilibrio di
bilancio, a valutare possibili spazi sulle detrazioni fiscali in favore degli
inquilini.