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COMUNICATO STAMPA |
Roma, 25 ottobre 2016
Casa: il SICET non firma la convenzione nazionale per i contratti d’affitto
concordati
Guido Piran, segretario generale: “peggiorerà la situazione degli
inquilini
e contiene punti illegittimi”.
Oggi al Ministero delle Infrastrutture sono state
convocate le organizzazioni sindacali degli inquilini e della proprietà edilizia
per il rinnovo della convenzione nazionale ai sensi della legge 431 del 1998 sui
contratti d’affitto concordati.
La convenzione nazionale, che sarà recepita con un successivo decreto
ministeriale, è il testo di riferimento per la definizione in sede locale degli
accordi per la stipula dei contratti di locazione con affitto concordato.
Fino all’ultimo il SICET ha chiesto al Vice Ministro Nencini e alle altre
organizzazioni sindacali e della proprietà edilizia di modificare i due punti
maggiormente critici, e per alcuni aspetti illegittimi, del testo. In mancanza
di dette modifiche il SICET ha conseguentemente deciso di non siglare l’intesa.
Anzitutto la convenzione modifica il regime dei contratti ad uso transitorio,
ampliando le possibilità di ricorso a questo tipo di locazione, che, invece,
dovrebbe restare un'eccezione, facendo diventare legittima ogni necessità del
locatore di ridurre la durata contrattuale, con il rischio reale che a livello
locale si istituiscano forme di transitorietà contrattuale molto vaste e
diversificate e si creino situazioni di grande disomogeneità contrattuale nel
territorio nazionale.
L’obbligo di attestazione dei contratti per accedere alle agevolazioni fiscali
anche da parte di una sola delle associazioni firmatarie dell’accordo locale è
illegittima e, peraltro, sotto il profilo della obbligatorietà dell'assistenza,
è già stata in passato, ai tempi dei patti in deroga nel 1996, per aspetti non
diversi da come prevista nel testo siglato stamane, oggetto di una censura della
Corte Costituzionale. L'assistenza nella stipula dei contratti, come proposto
dal SICET, dovrebbe invece essere esplicitamente facoltativa, in modo da
escludere l’introduzione surrettizia di un vincolo oneroso nei confronti dei
soggetti contrattuali, e menchemeno potrebbe subordinare le eventuali
agevolazioni fiscali all'attestazione.
Sul decreto di recepimento della convenzione nazionale, che dovrà essere
condiviso anche dal Ministero dell'economia, auspichiamo che una verifica
dell’Ufficio Legislativo possa rimediare alle evidenti illegittimità, fermo
restando che in sede di accordi locali il SICET si impegnerà per definire
migliori e più efficaci garanzie e tutele per gli inquilini.