COMUNICATO STAMPA

 

Roma, 7 marzo 2014

L’esplosione della povertà conseguenze su sfratti e pagamenti .
Comunicato stampa Sicet Liguria

Per effetto della lunga crisi economica la povertà assoluta in Italia (è la povertà per la quale non si può sostenere la spesa mensile necessaria per acquistare il paniere di beni e servizi che è considerato essenziale a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. E’ la spesa minima per alimentazione e abitazione) si è notevolmente ampliata toccando fasce sociali che nel passato non ne erano coinvolte. Un riferimento tra i dati 2013 e quelli del 2007 ultimo anno di crescita del PIL evidenziano una forchetta passata da 2milioni e 400mila persone (4,1% della popolazione) del 2007 ad oltre 6milioni del 2013 (9,9% della popolazione). Le famiglie coinvolte sono rispettivamente dal 4% nel 2007 al 7,9% per il 2013 di cui nel 2013 il 6% persona sola di 65 anni e più o coppia con il 6,1% e famiglia con anziano 6,9% con una distribuzione di il 7,7% per le famiglie con componenti con una media fino a 34 anni; del 9,5% tra i 35 e 44 anni; dell’8,7% tra i 45 e 54 anni; tra i 55 e i 64 è il 7,9% ed oltre il 6,7%. Le famiglie con tre o più figli sono quelle colpite maggiormente, il 21,3%; quelle con uno o due figli il 13,4%. Per quanto riguarda le macroaree il Sud ha un 15% della povertà assoluta, il Centro il 7,6; il Nord il 7,3. Le persone con disabilità che vivono la deprivazione materiale sono oltre il 25%. Un dato riferito alla deprivazione riguarda la distribuzione dei prodotti alimentari per area geografica nel 2012: nel nord sono stati beneficiati 1milione e 56mila persone; per il centro 720mila 636; il Sud 1milione e 542mila; le Isole 748mila.   Questi effetti si riverberano nel comparto degli affitti ingenerando morosità e ritardi nella regolarità del pagamento degli stessi. Non a caso la nostra città di Genova risulta tra le prime città in Italia ad avere un rapporto elevato tra provvedimenti di sfratti emessi ed il numero di famiglie residenti, ovvero 1 a 284 famiglie, mentre il dato italiano è 1 a 353 per l’anno 2013. Non a  caso gli sfratti emessi a Genova sono stati 1536, mentre le richieste di esecuzione sono state 2929 con aumento del 17,35%. Di questi sono state eseguite 970 con la Forza Pubblica ma da tenere presente che molti lasciano l’appartamento, specialmente famiglie con figli, prima dell’arrivo della Forza Pubblica per evitare un effetto traumatico. Il 90% di questi sfratti è per morosità.   L’effetto povertà si riverbera anche sulla regolarità dei pagamenti degli affitti. In media il 50% degli affitti non viene pagato con regolarità o addirittura viene pagato con alcuni mesi in arretrato. Il 25% di questi viene canalizzato verso uno sfratto a meno che il periodo di morosità si protragga cinque/se mesi ed al quel punto parte la citazione anche perché se i proprietario non si costituisce un titolo esecutivo sugli affitti non pagati deve corrispondere le imposte. Con fatica, siamo riusciti noi sindacati inquilini a riattivare: un fondo per la morosità incolpevole che è innovativo ed un fondo per i buoni affitti. Per quanto riguarda la morosità incolpevole la prima tranque che riguarda la nostra regione è di euro 323.731,00 mila euro che vengono distribuiti ai comuni per cercare di recuperare un rapporto tra inquilino e proprietario nei Comuni ad alta tensione abitativa e capoluoghi di provincia. La norma prevede anche l’intervento della prefettura per graduare gli sfratti e la possibilità di rinegoziare i contratti di locazione. I potenziali beneficiari, data l’esiguità dell’ammontare del fondo: famiglie destinatarie di un atto di intimazione di sfratto per morosità, un Ise non superiore ai 35mila euro, aver avuto un contratto regolarmente registrato.   Ad ottobre verrà nuovamente ridistribuita una seconda tranque con un fondo decurtato del 20% rispetto all’attuale. Grande fatica per aver riottenuto un fondo a sostegno della locazione. Alla Liguria sono stati attribuiti 1.778.519,24 a cui si aggiungerà l’altra tranque a fine anno pur essendo somme nettamente inferiori al fabbisogno da noi stimato il Liguria ad oltre 10milioni di euro, permetterà ad alcune famiglie in difficoltà un ausilio al pagamento degli affitti.   A fine settembre data da confermare si riaprirà il bando per l’assegnazione delle case popolari, altra nota dolente considerando che delle quasi 4milapersone attualmente in graduatoria solo 250 potranno fruire di un appartamento. Questo per la carenza strutturale di risorse. Anche se con fatica siamo riusciti a far ricollocare risorse per riattare gli appartamenti attualmente sfitti e che mediamente necessitano circa 40mila euro per essere ristrutturati, ma soprattutto l’assenza di un Piano per l’edilizia residenziale pubblica a canone sociale. Questo grazie ad una classe politica che negli ultimi 25 anni non ha fatto un piano per la politica abitativa, ha lasciato correre il mercato ed oggi complice la recessione economica abbiamo le famiglie sulla strada.   Le cose non vanno meglio per quanto riguarda chi avendo una casa propria non riesce più a pagare le spese condominiali con punte che arrivano al 40% di condòmini in difficoltà.  
Stefano Salvetti, segretario regionale Sicet Liguria


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