|
|
COMUNICATO STAMPA |
Roma, 11 aprile 2012
Dopo l’anticipo dell’introduzione dell’IMU, che non prevede aliquote incentivanti per i contratti di locazione a canone più agevolato, arriva un ulteriore innalzamento della pressione fiscale sulle case date in locazione. Ai proprietari che non hanno scelto la tassazione separata dei redditi da locazione (c.d. cedolare secca), la deduzione del 15% dell’imponibile fiscale si ridurrà al 5%. In pratica l’affitto sarà tassato sul 95% dell’introito invece del 85% com’era fino ad oggi, con una crescita di 10 punti che servirà a coprire i costi degli ammortizzatori sociali introdotti dalla riforma del lavoro. Questi interventi faranno salire la pressione fiscale sugli affitti e i proprietari scaricheranno il maggior onere sui canoni pagati dagli inquilini. Il Segretario Generale del SICET Guido Piran spiega la preoccupazione dell’organizzazione degli inquilini: “il 70% delle famiglie italiane che vivono in case in locazione hanno redditi inferiori a 24mila euro l’anno. Conseguentemente ulteriori rincari degli affitti provocheranno l’impossibilità di pagarli, e cresceranno gli sfratti per morosità, quasi 250mila negli ultimi due anni. Il Governo ha perso un’occasione per favorire l’utilizzo dei contratti a canone agevolato, secondo noi avrebbe potuto anche togliere tutta la quota esente per i contratti liberi e mantenere l’agevolazione del 15% per soli contratti agevolati. Questa sarà la proposta di emendamento che proporremo a tutti i gruppi parlamentari”. Prosegue Guido Piran: “servono urgentemente misure per gli inquilini in emergenza abitativa che rischiano di rimanere senza casa, risorse immediate per questi interventi potrebbero venire dagli 850 milioni di euro stanziati per il social housing nel 2008 e che ad oggi non hanno prodotto nessun nuovo alloggio”