COMUNICATO STAMPA

 

Roma, 20 gennaio 2010

D.L. Milleproproghe: Assente la proroga degli sfratti.

SICET/Piran: “fatto molto grave, si recuperi nella conversione del Parlamento, allargandola alla morosità
e aumentando il fondo sostegno affitti”.
 

Gli inquilini sottoposti ad un provvedimento di sfratto: con redditi bassi, anziani, malati terminali, portatori di handicap, invalidi e famiglie numerose dal 1 gennaio sono privi di tutela. Spiega il Segretario Generale del SICET Guido Piran: “potrebbero finire sulla strada, rimanendo senza nessun alloggio”.
Il provvedimento di sospensione dell’esecuzione degli sfratti, scaduto a fine 2009, non è stato reiterato nel Decreto Milleproproghe. “Questa dimenticanza” commenta il Segretario Generale del Sindacato Inquilini SICET “è un fatto molto grave. In quanto va a colpire i soggetti più deboli ed in difficoltà economica, non in grado di poter trovare alloggi diversi da quelli in cui abitano”. Continua Piran “nell’attuale situazione non vi è possibilità alcuna che i comuni assegnino a queste famiglie una abitazione pubblica, non ce ne sono. La carenza è anche dovuta al ritardo del Governo nel trasferire solo a fine 2009, con due anni di ritardo, una parte dei fondi alle regioni (200 milioni su 550 stanziati da Prodi) per gli alloggi destinati agli sfrattati”.
Per il Segretario del SICET l’unica soluzione possibile all’emergenza abitativa che colpisce il Paese, è la reiterazione della sospensione degli sfratti nella fase di conversione in legge del Decreto avviata al Senato in questi giorni.
Infine Piran lancia un appello: “tutti i gruppi parlamentari si impegnino a proporre un emendamento, che oltre a differire la proroga sino al 31 dicembre 2010, allarghi questo ammortizzazione sociale anche alle oltre 150 mila famiglie sfrattate per morosità incolpevole. Ma per la crisi, che continua a colpire gli inquilini, è necessario accompagnare queste misure con maggiori risorse nel fondo sostegno affitti che nel 2010 è di solo 144 milioni di euro, la quota più bassa dalla sua istituzione”.

SCHEDA SFRATTI

Con la fine del 2009 è andata in scadenza l’ennesima proroga degli sfratti. Un problema che oggi, con la crisi economica e l’aumento della povertà è maggiore. Andando a spulciare il dossier che il Viminale ha pubblicato qualche mese fa, emerge la crescita tra il 2007 e il 2008 delle richieste di esecuzione degli sfratti, con un + 27 % raggiungendo la quota di quasi 140 mila famiglie italiane interessate. Le regioni che presentano i valori più elevati nell’anno 2008 risultano essere il Lazio con 54.573 richieste, il 39,4% e la Lombardia con 28.767 il 20,8% del totale nazionale. Anche il dato di raffronto per i provvedimenti di sfratto emessi segna un incremento del 18,6% per un totale di 53mila. Questo aumento è più rilevante in Campania 106,8%, in Puglia 37,6%, nel Lazio 31,3% e in Veneto 28,2%. Dall’analisi dei provvedimenti di sfratto emessi nell’anno 2008 emerge che il maggior numero di questi si concentra nel Lazio con 8.434 provvedimenti, il 16,2% del totale nazionale, seguito dalla Lombardia con 7.063 il 13,6% e dall’Emilia Romagna con 5.638 il 10,8%. Le famiglie sfrattate nel medesimo periodo di osservazione sono state 25mila con una crescita del 11%. Una verifica delle motivazioni dello sfratto indica che la prima causa è l’impossibilità economica di pagare l’affitto per il 78,8%, mentre per finita locazione sono il 20,2% e solo l’1% è dettato dalla necessità del proprietario. La regione che presenta il maggior numero di sfratti eseguiti, con l’intervento della forza pubblica, è la Lombardia con 3.356 esecuzioni, il 13,4% del totale nazionale, seguita dal Lazio 2.845, l’ 11,4% e dall’Emilia Romagna 2.687, il 10,8%. Se questo ancora non convincesse, il peggioramento della situazione degli affitti, emerge anche dal rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia che, per l’anno 2008, è stato di uno sfratto ogni 474 famiglie. L’anno prima era uno ogni 545 famiglie. Le regioni che presentano il rapporto peggiore di quello nazionale sono: il Lazio (1/ 271) e la Liguria (1/324). Per quanto riguarda la situazione provinciale sono ben 43 quelle che presentano un dato peggiore di quello nazionale. Al primo posto si colloca Roma con uno sfratto ogni 220 famiglie, seguono Genova uno sfratto ogni 255 famiglie e Modena (1/256).


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