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COMUNICATO STAMPA |
Roma, 28 maggio 2008
La Corte
Costituzionale ha bocciato, con la sentenza n. 166 del 23 maggio, la graduazione
nell’esecuzione degli sfratti per i soggetti più deboli (anziani, portatori di
handicap, famiglie con redditi modesti e figli a carico). Mentre una parte
dell’Italia festeggia l’abolizione dell’ICI, la popolazione più povera aggiunge
alla pesante instabilità abitativa l’ansia di poter trovare sull’uscio di casa:
Polizia o Carabinieri per metterla fuori.
I fatti. Nel Febbraio 2007 il Parlamento, con una maggioranza trasversale, aveva
approvato una legge: la n. 9 che dava ai comuni ad alta tensione abitativa
l’opportunità di costituire delle commissioni per graduare l’utilizzo della
forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti. Favorendo così il passaggio da
casa a casa ed evitando che soggetti deboli rimanessero per strada. Su
iniziativa del Governatore Formigoni, la regione Lombardia ha presentato un
ricorso alla Corte Costituzionale per l’abrogazione di parti della norma. I
motivi: violazione delle competenze esclusive delle regioni in materia di
assistenza sociale e di politiche abitative costituzionalmente previste.
La Corte con una decisione ancora una volta controversa e sorprendente ha deciso
per l’illegittimità costituzionale di quella parte della norma.
Il SICET è oggi fortemente preoccupato per gli inquilini in affitto in quegli
enti locali dove Sindaci e Prefetti hanno ottemperato alla norma, costituendo le
commissioni e regolamentando le modalità di graduazione degli sfratti sulla base
della verifica puntuale dei requisiti delle famiglie interessate. Ma che vedono
oggi la loro opera compromessa e la loro sensibilità sociale delusa.
Il Segretario Generale del SICET Guido Piran ritiene inaccettabile la situazione
derivante da una simile decisione che lascerebbe quella parte di popolazione (
anziani, invalidi e famiglie numerose) priva di ogni tutela in caso di sfratto.
Piran chiede una soluzione: proponendo al Governo un provvedimento d’urgenza,
attraverso un decreto legge, che assegni alle Regioni i compiti di regolare la
materia. Il Segretario Generale del sindacato inquilini aderente alla CISL
lancia un appello a tutte le forze sociali e politiche, già impegnate nella
legge 9/07, per sostenere questa richiesta in modo tale da risolvere una
situazione la cui gravità sociale è davanti agli occhi di tutti.