![]() |
COMUNICATO STAMPA |
Roma, 9 aprile 2008
La legge
finanziaria 2008 ha introdotto la possibilità per gli inquilini con contratto a
canone libero, regolarmente registrato, di portare in detrazione €. 150 o €. 300
dalla dichiarazione dei redditi, per gli anni d’imposta 2007 e 2008.
Tale misura, salutata con favore dal mondo politico, in fase applicativa si
rivela una fonte di incredibile di equivoci.
- Un primo elemento critico è dato dalla tipologia contrattuale che dà diritto
alla detrazione e non chiarita dalla circolare esplicativa dell’Agenzia delle
Entrate. Il problema riguarda i contratti stipulati prima dell’entrata in vigore
della L. 431/98, non disdettati e pertanto automaticamente rinnovati. Pur
essendo chiaro (comma 6 dell’art. 2 della norma sulle locazioni) che ai
contratti di tale fattispecie si applica la nuova normativa, l’Agenzia fa
orecchie da mercante e non fornisce indicazioni.
- Altro elemento di confusione è dato dalla incompatibilità tra le detrazioni
fiscali e il diritto al Fondo di Sostegno all’Affitto. Le due agevolazioni sono
in alternativa, l’inquilino deve scegliere o l’una, o l’altra; ma a causa dei
diversi meccanismi di accesso la scelta è complicata e si rischia, rinunciando
alle detrazioni, di rimanere esclusi anche dal contributo.
D’altro canto il sussidio all’affitto dovrebbe essere di maggiore entità
rispetto alle detrazioni.
Decidere è come partecipare ad una lotteria!
- In molte regioni il diritto al contributo sull’affitto non è stabilito solo
dal reddito del titolare del contratto. Ma anche dalla sopportabilità del canone
pagato in rapporto alla condizione economica complessiva della famiglia,
calcolata sulla base dell’ISE o dell’ISEE, per la determinazione del quale
intervengono parametri differenti, regione per regione. Ad esempio: la
composizione del nucleo, la presenza di invalidi, di figli minori, di anziani
ecc. Abbiamo ben presente la difficoltà in cui si trovano i non addetti ai
lavori nel comprendere la materia.
Risulta chiaramente, che la pervicace esclusione dei Sindacati degli Inquilini
dalla preventiva concertazione delle norme è la principale causa dei problemi
tecnici e politici denunciati.
Ora occorre porre rimedio, senza tentennamenti ed evitando che, come sempre, a
fare le spese dei pasticci del legislatore siano le famiglie più povere. Quelle
stesse che in campagna elettorale tutti dicono di voler tutelare.