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COMUNICATO STAMPA |
Roma, 17 dicembre 2008
La legge di conversione del Decreto di sospensione
degli sfratti approvata ieri dal Senato compie una grave ingiustizia nei
confronti degli inquilini. Il provvedimento, all’articolo 1 bis nega alle
famiglie che perdono la casa, l’attribuzione del punteggio valevole per la
graduatoria nei bandi di edilizia economica e popolare se il contratto d’affitto
non è stato registrato dal proprietario allo scopo di evadere il fisco.
“Da che parte stanno i Parlamentari?- si domanda Guido Piran Segretario
generale del SICET – Sindacato Inquilini della CISL - L’inquilino è
penalizzato due volte : sia perché deve lasciare casa e cercarsene un’altra, sia
perché non può far valere la condizione di sfrattato nei bandi per accedere alle
case popolari.
In tutta la giurisprudenza dei Paesi civili agli inquilini è riconosciuta la
condizione di parte debole nei confronti della proprietà, solo in Italia le
parti sono invertite. Non solo. Ma la legge infierisce con una norma
ulteriormente vessatoria nei confronti degli sfrattati.
Un Paese civile avrebbe condizionato il diritto del proprietario a procedere per
conseguire la licenza di sfratto dimostrando di possedere un contratto
regolarmente registrato, evidentemente nel nostro Paese è stata sfrattata anche
la civiltà.”