COMUNICATO STAMPA

Roma, 6 dicembre 2006 

CASA: La Regione decide di tagliare di oltre 2/3 la spesa per la costruzione di nuovi alloggi popolari e con affitto sostenibile in Lombardia

 

Dichiarazione di Pierluigi Rancati Segretario Sicet Lombardia

 

Milano, 5.12.2006. Oggi il Consiglio Regionale approva il PRERP 2007-2009 (Programma Regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica). Il PRERP è l’atto di programmazione triennale della spesa e di coordinamento degli interventi finalizzati al soddisfacimento dei fabbisogni abitativi e al finanziamento di altre misure di sostegno (sussidi alla domanda: contributi per l’affitto e acquisto prima casa).

Si tratta del secondo programma che la Regione Lombardia approva. Il primo programma (PRERP 2002-04) ha disposto una spesa complessiva di 1.194 milioni di euro, con 810 milioni di euro destinati a interventi per nuova offerta abitativa; il nuovo programma (PRERP 2007-09) prevede invece una spesa di 512 milioni di euro totali dei quali solo 233 milioni sono destinati al finanziamento di interventi per nuova edilizia abitativa o recupero. Vale a dire che il nuovo PRERP mette conto di impegnare meno di ⅓ della spesa rispetto al programma precedente.

Si tratta di una quantità di risorse insignificante rispetto alla dimensione della domanda abitativa in Lombardia, potendosi realizzare solo 1.825 alloggi di edilizia pubblica a canone sociale (case popolari) e 1.815 alloggi di edilizia a canone moderato (circa 470 €/mese, oltre le spese, per alloggi di 70 mq. costruiti in zona periferica a Milano). Per contro la domanda abitativa in condizioni di maggiore disagio, stimata dalla stessa Regione da qui al 2010, è pari a circa 120 mila nuove case popolari.

La Regione è rimasta sorda alle richieste sindacali tese a mantenere almeno il livello di spesa del primo programma, per garantire un flusso di nuova offerta di alloggi sociali proporzionato o almeno significativo rispetto ai fabbisogni abitativi in Lombardia.

Dietro questi tagli non c’è solo la mancanza di nuovi stanziamenti statali – per grave responsabilità del Governo che nella Finanziaria 2007 non ha previsto risorse per la casa – ma scelte della Regione Lombardia che puntano ad una riduzione della spesa per politiche di sviluppo del welfare abitativo regionale, con un’allocazione dei finanziamenti per la casa sempre più finalizzata a sussidiare la domanda, anziché potenziare il sistema dell’offerta abitativa sociale e la riqualificazione del pubblico servizio abitativo.

Nel bilancio di prossima approvazione la Regione deve trovare, tramite razionalizzazione ed economie di spesa, le risorse necessarie per aumentare la dotazione finanziaria del programma 2007-09. Un maggiore impegno finanziario è possibile e le difficoltà di finanziamento non devono fungere da comodo alibi per forzare l’edilizia residenziale pubblica verso criteri di gestione privatistici, con aumenti generalizzati del canone, per autofinanziare l’attività di recupero e conservazione, o abbandonando l’intervento in mano a soggetti privati che potrebbero perlopiù impegnarsi nella sola realizzazione di alloggi a canone moderato (consumando risorse pubbliche scarse: aree demaniali o a standard e agevolazioni finanziarie)

Tutto ciò mentre la condizione abitativa in Regione si fa più critica, per mancanza d’offerta da destinare alle famiglie sfrattate o con grave disagio abitativo, e servirebbero forti investimenti sia per nuova costruzione di abitazioni sociali in affitto, sia per progetti di recupero e rigenerazione urbana su molti quartieri di edilizia pubblica degradati.
 


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